NUOVO CINEMA FUTURO

L’intelligenza artificiale, nuova rivoluzione del cinema

Kevin B. Lee, regista e Locarno Film Festival Professor for the Future of Cinema USI, racconta perché abbiamo appena scalfito la superficie delle possibilità offerte dall’IA

  • Ieri, 12:02
  • Ieri, 12:12
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Di: Daniel B. Lee / Red. 

La differenza tra il cinema tradizionale e quello basato sull’intelligenza artificiale è la stessa che c’è tra dipingere e scrivere.
Tradizionalmente infatti, la post-produzione e i contenuti generati dal computer sono paragonabili a una sorta di dipinto, con centinaia di specialisti che ritoccano ogni parte dell’inquadratura. Oggi invece, nella produzione assistita da IA, scrivi prompt di testo complessi, cioè istruzioni che, dopo aver attinto da una serie di immagini e dati, vengono interpretate per generare un’inquadratura.

In questo momento l’IA serve soprattutto a risparmiare tempo e denaro per sviluppare una storia: quello che prima richiedeva settimane, ora può richiedere giorni, e quindi vedremo più storie prodotte più in fretta. Ma dobbiamo chiederci: solo perché è più facile fare qualcosa, è davvero meglio farla, e farla in quel modo?

03:29

Intervista Kevin B. Lee. Il cinema e L'IA - Pardo Tardi

RSI Cultura 07.08.2025, 10:19

  • Pardo Tardi

Abbiamo appena cominciato a scalfire la superficie delle possibilità creative e artistiche offerta dall’intelligenza artificiale generativa, e ci vorrà del tempo per mettere d’accordo ciò che desideriamo vedere e ciò che effettivamente vedremo.
In questo momento, l’IA pesca dal suo sterminato archivio di immagini per creare mondi, e il risultato mi sembra più vicino alla pubblicità che al cinema. Vorrei che si spingesse l’IA verso territori più audaci, strani, persino disturbanti. A volte succede, soprattutto quando l’intelligenza artificiale incorre in qualche errore, e fa cose che non le abbiamo chiesto.

Non è la prima volta che succede qualcosa di simile, nel cinema. Ad esempio, quest’anno ricorre il cinquantesimo anniversario dello Squalo. Una delle innovazioni principali di quel film nasce proprio da un problema tecnico, da un errore: Spielberg usò cinque squali meccanici, ma la maggior parte non funzionava o funzionava male, quindi dovette cambiare strategia, e mostrare lo squalo meno di quanto avrebbe voluto. Ma il film fa più paura così, perché c’è questo angosciante senso di attesa.
La morale è che la tecnologia, quando ci tradisce, ci costringe a essere più ingegnosi, e a usare davvero il linguaggio del cinema, oltre che la tecnica.

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Interaction Design - L’IA generativa

RSI Cult+ 10.07.2025, 12:00

  • Giorgio Nicotera / Alessandro Plantera
  • Alessandro Plantera / Giorgio Nicotera

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