- Sofia Corradi, l’inventrice del programma europeo di mobilità studentesca -
Pur essendo in pensione da un quarto di secolo ogni giorno riceve ancora lettere di donne e uomini riconoscenti. È per questo, sostiene lei, che è ancora in buona salute. E forse non a torto: deve riempire il cuore di gioia sapere che grazie a te qualcosa come 5 milioni di giovani di tutta Europa (tra cui molti svizzeri) hanno vissuto un periodo di studio all’estero legalmente riconosciuto nel proprio paese – utile al CV, certo, ma soprattutto arricchente l’esistenza.
Rotterdam e la follia non c’entrano. E.r.a.s.m.u.s. sta per “European Region Action Scheme for the Mobility of University Students”: un acronimo complesso di cui non si conosce la paternità. Sicura invece la maternità intellettuale: la pedagogista cittadina del mondo e acerrima nemica dell’inerzia e della burocrazia Sofia Corradi. È lei a concepirlo 50 anni fa. Ma la sua nascita ufficiale avviene solo nel 1987 dopo lunghissima e travagliata gravidanza…
Perché questa non è solo la storia di una donna eccezionale e di una sua potentissima intuizione ma anche di una “lotta costante e organizzata” e, come scopriremo, di un sogno. Come ci racconta: "Io confido che quando la classe dirigente del mio paese e dell'UE e del Mondo sarà formata da erasmiani (perché molti sono già ministri), veri cittadini del mondo, noi potremo allevare i nostri figli e i nostri nipotini senza essere terrorizzati dalla possibilità che scoppi una guerra..."
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