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Rimboccarsi le maniche. Sindacati e futuro del lavoro in Ticino

di Mattia Pelli

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Secondo UNIA, sindacato attivo nella nostra regione, in Ticino è in corso una “guerra sociale” tra Capitale e lavoro che sfrutta il dumping salariale e le lavoratrici e i lavoratori frontalieri per rendere il mercato del lavoro ancora più flessibile e privo di garanzie. Nel corso del 2021 insieme all’OCST, sindacato che fa riferimento alla dottrina sociale della Chiesa, ha dato vita a numerose iniziative per denunciare la messa in discussione del salario minimo e per difendere lavoratrici e lavoratori delle piattaforme di delivery, sottoposti a condizioni di lavoro molto dure. E poi c’è il problema dell’inflazione, che ritorna in Svizzera e intacca i redditi delle famiglie, mentre i salari non salgono e le donne sono ancora costrette a lavorare per molto meno dei colleghi uomini. Ma intanto gli iscritti alle organizzazioni delle lavoratrici e dei lavoratori sono in diminuzione da molti anni. Quale il ruolo dei sindacati nel futuro del lavoro nella nostra regione? Ne parliamo a Moby Dick con Giangiorgio Gargantini, segretario regionale di UNIA e Renato Ricciardi, segretario regionale dell’OCST. Nostra ospite sarà anche l’Avvocata del lavoro Nora Jardini Croci-Torti, co-direttrice di Equi-Lab, associazione che si propone di assicurare alle donne condizioni di lavoro eque. Con lei parleremo della condizione delle donne nel mondo del lavoro ticinese e dei conflitti che le coinvolgono in ambito professionale. A cura di Mattia Pelli.

Prima emissione il 7 maggio 2022

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