Giochino Rossini
Ridotto dell'opera

Il furore e l’oblio

Rossini ai tempi suoi e quest’estate al festival di Pesaro 

  • Ieri
  • 51 min
  • Gaia Varon
  • Imago Images
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Tre opere liriche in cartellone, i concerti di bel canto, le tre cantate per solista, coro e orchestra, e per finire la Messa per Rossini, opera di diversi compositori, tra cui Verdi: il festival di Pesaro, che è una festa per gli amanti della musica di Rossini, si apre il 10 agosto con una nuova produzione di Zelmira dello spagnolo Calixto Bieto, al suo debutto pesarese, e approda il 12 agosto all’altra nuova produzione, L’italiana in Algeri la cui messa in scena è stata affidata a Rosetta Cucchi. Il critico e studioso Emanuele Senici ci racconta l’edizione 2025, ma anche il senso e le tappe più significative della vicenda di questo festival che è stato cruciale nella riscoperta delle opere di Rossini. Dopo la cartolina di Nicola Cattò, ovviamente da Pesaro, torneremo al “tempo presente” del compositore, conversando di un volume dello stesso Senici, pubblicato recentemente per Lim, che, esaminandone le opere nel contesto storico in cui sono state concepite, eseguite, viste, ascoltate e discusse, indaga la singolare parabola rossiniana, dal furore dell’inizio dell’Ottocento all’oblio quasi completo per oltre un secolo fino alla riscoperta degli ultimi decenni.

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