"Rough and Rowdy Ways", l'ultimo album di Bob Dylan ha sollevato un bel polverone, anche fra i suoi fans: non sono più canzoni, Dylan non canta più, sono interminabili monologhi parlati con un sottofondo musicale monotono. Così si sente dire e si legge qua e là. Nell'epoca in cui anche un pezzo per violino solo viene annunciato spesso come "The next song is..."; la cosa disorienta molti.
Ma quel suo declamare in musica riporta alla mente innumerevoli tradizioni, culture, liturgie la cui musica da secoli, o millenni addirittura, conosce una congerie di analoghi stilemi intermedi fra parlato e cantato. Claudio Farinone e Giovanni Conti indagheranno tra le pieghe di questo argomento con i musicologi Giordano Montecchi ed Emilio Sala.
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