E se la musica non esistesse?

di Davide Fersini e Giovanni Conti

Si calcola che circa il 4% della popolazione mondiale conviva con una condizione semi-patologica che impedisce al cervello di riconoscere e riprodurre una melodia, afferrare l’intonazione di una nota all’interno di un accordo o percepire e distinguere diverse distanze tonali; in sintesi, comprendere, eseguire e apprezzare la musica.

Non si tratta di un problema uditivo o cognitivo ma semplicemente di un deficit congenito ascrivibile a un’anomalia neuronale che, peraltro, non altera minimamente la percezione del ritmo. Gli esiti personali e sociali di un problema all’apparenza irrisorio sono, tuttavia, dirompenti, come ha raccontato la filosofa Ilaria Gaspari in un articolo su Il post dedicato proprio all’amusia – condizione di cui soffre sin dalla nascita.

A Voi che sapete Davide Fersini e Giovanni Conti  ne discutono con la stessa Ilaria Gaspari e con il professor Riccardo Zoia, professore Ordinario di Medicina legale alle Università Statale e Cattolica di Milano.