Le fake news sono accusate di aver influenzato il voto su Brexit e le elezioni USA
Modem

Elezioni USA, caccia al Tweet

Quale ruolo e quali effetti avrà la rete della disinformazione e della manipolazione sulle elezioni americane

  • keystone
  • 26.10.2020
  • 37 min
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I grandi social media americani hanno preso alcune misure per non rifare gli errori del 2016 e per scongiurare di diventare autostrade di disinformazione politica. Donald Trump ha ormai quasi 90 milioni di followers, i suoi “seguaci” sulla rete che più volte al giorno (una trentina, dicono gli esperti) sono informati direttamente da presidente.

Ed è qui, sulla rete, infarcita di “fake news” di falsità e manipolazioni, che il presidente punta per la sua rielezione. Il perché Trump si affidi a Twitter in particolare, e ai social media in generale, lo ha detto a chiare lettere in una recente, animata intervista rilasciata a Savannah Guthrie. Nell'intervista, che ha fatto il giro del mondo, Trump ha spiegato che “I media sono così falsi e così corrotti che se non avessi i social media – non dico twitter, dico social media – non avrei modo di diffondere la mia parola."

Ma basteranno le misure annunciate dai maggiori social media per garantire sulla rete un’informazione e un dibattito corretti in un paese diviso, già laboratorio (elezioni 2016) di manipolazioni e hackeraggi, messi in atto da chi mira a condizionare dall’esterno (ma non solo) l’elezione del futuro presidente USA e a destabilizzare il Paese?

E quali sono? Con quale efficacia, quale esito? E nella corsa alla Casa Bianca, quanto investono nelle loro campagne sui social i due candidati? Quale ruolo avranno i gruppi cospirazionisti come QAnon? E quale, infine, l’impatto dei repubblicani ribelli "anti Trump" attivi nel “Lincoln Project”?

Ne discutiamo a Modem con:
Roberta Bracciale
, professora di comunicazione politica all’Università di Pisa, esperta di campagne politiche sui social media
Francesco Somaini, professore in Comunicazione e media digitali all’Università centrale di Washington
Andrew Spannaus, giornalista e analista politico statunitense

E in interventi registrati:
Jeff Hancock, Professore di comunicazione all’Università di Stanford e fondatore dello Stanford Social Media Lab
Costanza Sciubba, direttrice di data.org, dell’Istituto di Geopolitica digitale, e responsabile dei commenti della Harvard Kennedy School (HKS) Misinformation Review

Modem su Rete Uno alle 8.20, in replica su Rete Due alle 19.25. Ci trovate anche sul Podcast e sulle app: RSINews e RSIPlay

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