La mozione chiede di riesaminare i casi dei 3'400 eritrei ammessi provvisoriamente
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I rifugiati e l'Eritrea

Al Parlamento svizzero si vogliono riesaminare 3400 casi

  • Keystone
  • 20.9.2018
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Dopo l’anno record del 2015, quando la Svizzera ha registrato quasi 10'000 domande d’asilo provenienti da cittadini eritrei, in questo 2018 le candidature sono scese significativamente a quota 1800 (per il periodo gennaio – luglio). Di Eritrea, il parlamento è tornato a discuterne ieri. Il Consiglio degli Stati ha adottato una mozione che chiede di riesaminare i casi dei migranti ammessi provvisoriamente in Svizzera e di potenziare la presenza diplomatica ad Asmara. La questione è da alcuni anni al centro del dibattito sulla politica d’asilo in Svizzera. Chi la critica vorrebbe un’azione più efficace nel rinvio de migranti che non hanno diritto all’asilo. Sullo sfondo c’è anche il processo di pace in corso tra Eritrea ed Etiopia e l’idea che un ritorno ad Asmara non significhi più una minaccia per la vita di chi ha fuggito l’esercito. Ma è davvero così? E il giro di vite applicato da Berna già da alcuni anni nella gestione dei migranti eritrei garantisce il rispetto dei loro diritti?

A Modem intervengono:

Immacolata Iglio Rezzonico, avvocata, impegnata nella difesa dei diritti dei richiedenti l’asilo e dei migranti;

Raffaele Masto, africanista;

Roberta Pantani, Consigliera nazionale, Lega dei Ticinesi, membro della Commissione delle istituzioni politiche.

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