L’isola che non si vede
Camionisti, agricoltori e pescatori in rivolta. È successo in Sicilia. È durato una settimana ma quasi nessuno, fuori dall’isola, complice anche il disastro della nave Concordia, se n’è accorto. Un'isola paralizzata per una settimana con solo qualche news secondaria nei telegornali italiani. Un'isola paralizzata da coloro che rappresentano tre dei principali settori cardine dell’economia siciliana. Il motivo scatenante la lotta è il prezzo della benzina, quasi triplicato in tre anni. I motivi di fondo sono invece più antichi e complicati. Due i fronti che si contrappongono: coloro che dicono “l’economia siciliana è già in crisi e queste battaglie non fanno altro che rendere tutto più complicato” e coloro che dicono “l’economia siciliana è in crisi se non ci battiamo ora sarà definitivamente troppo tardi”. In comune un fatto: l’economia siciliana è in crisi. Analisi della situazione con Mariano Ferro, leader del movimento del forcone, Mario Centorrino, Ordinario di Politica Economica nell'Università di Messina, Assessore Regione Sicilia dell'istruzione e della formazione professionale e Professor Carlo Trigilia, professore di sociologia economica nella Facoltà di Scienze Politiche dell'Università di Firenze esperto di sviluppo locale e Ivan Lo Bello, numero uno di Confindustria Sicilia
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