Passaporto e covid
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Passaporto Covid

Anche la Svizzera sceglie la via del certificato vaccinale, compatibile con quello europeo, ma che solleva interrogativi etici e giuridici.

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  • 11.5.2021
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Sul cosiddetto passaporto vaccinale non sono pochi a riporre molte speranze: in vista di vacanze all’estero, all’idea di tornare a vivere un concerto con migliaia di persone e altro ancora, che il Covid ha soffocato in questi mesi.

In Svizzera si precisano i contorni dell’operazione: venerdì scorso l’UFSP ha individuato in quella dell’Ufficio federale dell’informatica la soluzione per la realizzazione del documento ufficiale. Passi in avanti che si fanno un po' ovunque, anche se gli interrogativi si moltiplicano.

Eccessiva frammentazione di certificazioni fra paese e paese? Rischi di discriminazioni fra chi è vaccinato e chi non lo è? Fra paesi che ancora hanno potuto fruire di pochi vaccini e i paesi occidentali? Pericoli tecnologici legati ai dati e alla loro protezione? Ne parliamo con:
Evelyne Battaglia-Richi, pres ACSI;
Manuele Bertoli, pres CdS;
Andreas Glaser, prof diritto UNI ZH e direttore ZDA

con un contributo di Alessandro Trivilini, responsabile del servizio informatica forense della SUPSI
e in intervista registrata di Marta Fadda, docente di Etica Biomedica al Master di Medicina dell’USI.

Modem su Rete Uno alle 8.20, in replica su Rete Due alle 19.25. Ci trovate anche sul Podcast e sulle app: RSINews e RSIPlay

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