Ci sono voluti 50 anni di ricerche e perizie prima che la Nagra, la Società cooperativa per lo stoccaggio delle scorie radioattive, comunicasse il sito scelto per la costruzione di un deposito geologico profondo per i rifiuti radioattivi: si tratta della regione del Nördlich Lägern, al confine fra i cantoni Zurigo e Argovia. Lì sì seppelliranno, per centinaia di migliaia di anni, i rifiuti generati dalle attività delle centrali nucleari elvetiche e dal loro smantellamento. Il deposito dovrebbe entrare in servizio solo verso la metà del secolo e unicamente dopo un via libera del Consiglio federale, del Parlamento e forse anche del popolo, se ci sarà referendum.
Ma la tappa odierna è comunque importante e pone un termine a un percorso di selezione durato diversi anni. Cosa ha portato gli esperti della Nagra (costituita dai gestori delle centrali nucleari e dalla Confederazione) a identificare quella regione come la più sicura in Svizzera? Come reagiscono i loro abitanti? Come si stanno orientando gli altri paesi nel mondo? Come sono trattate e conservate le scorie radioattive? Alcune associazioni, come la Fondazione Svizzera per l'Energia (SES) e altre organizzazioni non governative (ONG) regionali hanno definito prematura la decisione sull'ubicazione del deposito nucleare, la cui costruzione costerà 20 miliardi di franchi. La Confederazione riuscirà a dissipare le preoccupazioni della Germania il cui confine corre ad una quindicina di km dal sito prescelto?
Ne discutiamo con:
Alessio Ferrari, ingegnere geotecnico, ricercatore al Politecnico federale di Losanna;
Gianluca Olgiati, corrispondente RSI da Zurigo;
Annalisa Manera, ingegnera nucleare, professore al Politecnico di Zurigo;
Christian Van Singer, presidente dell'Alleanza No al nucleare.
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