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Tassi e ribassi

La politica monetaria della BNS non cambia. I tassi per gli averi in deposito restano fermi a meno 0,75%

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  • 20.9.2019
  • 35 min
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Una posizione scomoda per una decisione difficile, quella della BNS, la Banca nazionale svizzera. Una decisione non immune da critiche., in particolare, venute da quei settori dell’economia e del mondo bancario che si aspettavano un ulteriore ribasso dello 0,25%. Ribasso che avrebbe seguito quelli decisi recentemente dalla Banca Europea (fissati ora a meno 0,5%), e dalla Fed americana; tasso, nonostante la riduzione, che resta ancora abbondantemente in zona positiva, all’1,75%.

Per il momento (decisione solo rinviata?) la BNS non ha voluto usare uno degli strumenti a sua disposizione per garantire la stabilità della nostra moneta e contrastare il rafforzamento del valore del franco svizzero, che è già forte, e che causa problemi a tutta l’industria d’esportazione.

Per la BNS il dilemma era ed è: da un lato, un abbassamento del tasso dallo 0,75 (che è già il più basso al mondo), all’1% non si giustifica, perché l’economia elvetica non è in recessione; d’altro, nello scenario internazionale, i tassi diminuiscono, rendendo il franco svizzero ancor più attraente, e rafforzando la sua posizione di moneta rifugio. Per qualche analista, la BNS si ritrova un po’ ostaggio di quel che succede all’estero.

Ma i tassi negativi sono problematici non solo per l’’industria d’esportazione, ma anche e soprattutto per le casse pensioni che hanno in gestione somme enormi, ormai attorno ai mille miliardi di franchi. E gli effetti negativi si stanno riversando anche per i risparmiatori: UBS, la più grande banca svizzera ha già deciso, dopo i conti correnti, di non più remunerare nemmeno i conti risparmio. E la scelta di UBS potrebbe aprire la strada ad altre banche: in ballo, sui conti risparmio in Svizzera, ci sono ben 1'800 miliardi di franchi. E la tentazione di non pagare più nessun interesse è forte.

Modem ne discute con:
Alberto Petruzzella, presidente Associazione bancaria ticinese
Sergio Rossi, professore di macroeconomia e economia monetaria all’Università di Friborgo
Luca Fasani, giornalista Rsi, responsabile del Magazine economico “Tempi Moderni”; membro del Consiglio di fondazione di una cassa pensioni

Modem su Rete Uno alle 8.20, in replica su Rete Due alle 19.25. Ci trovate anche sul Podcast e sulle app: RSINews e RSIPlay

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