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Turista del sesso a processo

Da Lugano alle Filippine per prostitute minorenni

  • 15.02.2017
  • 36 min
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Imputato un 46enne ticinese, ex impiegato di banca, accusato di ripetuti rapporti sessuali con ragazze minorenni nelle Filippine. L'imputato è reo-confesso e ha riferito subito i dettagli sul losco giro di baby prostitute nel paese del sud-est asiatico. Oltre una trentina le minorenni conosciute tramite Internet, scelte secondo i suoi canoni di bellezza e a cui chiedeva nelle chat delle prestazioni sessuali. Più di una quindicina quelle con cui ha intrattenuti atti sessuali, due i rapporti completi. I viaggi sono avvenuti tra il 2010 e il 2015 in un paese in cui la povertà induce madri e protettori a mercificare delle bambine.

Il processo per turismo sessuale è una prima a livello ticinese. Ma il caso non è certo l'unico in Svizzera. Ogni anno finiscono nelle maglie della Fedpol fino a una decina di cittadini elvetici, accusati di abusi sessuali su minori all'estero. Vi sono poi altri casi che emergono in inchieste a livello cantonale.

Secondo l'ultimo rapporto dell'associazione Ecpat (End child prostitution, pornography and trafficking), che lotta contro la prostituzione minorile, lo sfruttamento sessuale dei minori non conosce confini. Vi è inoltre una carenza di dati proprio perché si tratta di pratiche nascoste, possibili grazie alla complicità di reti locali.

Modem ne parla con

Miryam Caranzano, direttrice Fondazione della Svizzera italiana per Aiuto Sostegno Protezione Infanzia

Paolo Bernasconi, avvocato, già procuratore

Loretta dal Pozzo, giornalista Singapore

Roberta Vanina, coordinatrice della Polizia federale per gli affari di pedopornografia

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