La stagione della pesca si è aperta il 1° maggio e, come tradizione, le Voci del Grigioni italiano indagano annualmente le novità, le prospettive e le preoccupazioni del mondo della pesca. E se parliamo di pesca in Valposchiavo non possiamo non sottolineare la novità di quest’anno, che possiamo definire di portata storica: se fino a ieri esistevano la “Società Pescatori Brusio” e la “Società Pescatori Poschiavo”, da quest’anno avremo una nuova entità, ovvero la “Società Pescatori Valposchiavo”.
Nelle acque del Cantone dei Grigioni è attestata la presenza di 34 specie ittiche e di 2 specie di gamberi. La metà di queste specie è però rara o molto rara. La specie più numerosa e più diffusa è la trota fario. La maggior parte delle acque pescose del Cantone si trova nella regione della trota. Fanno eccezione i tratti inferiori del Reno alpino e della Moesa, attribuiti alla regione del temolo. Ma non tutti i fiumi godono di buona salute, ragion per cui a volte il Cantone deve intervenire anche vietando l’attività della pesca come è accaduto quest’anno in un tratto della Maira in Bregaglia. Il problema della Maira non riguarda solo la Bregaglia, ma coinvolge direttamente anche la Valchiavenna perché nonostante il fiume cambi nome - da Maira a Mera - le acque sono sempre le stesse, prima e dopo il confine. Vi illustriamo il progetto Geriko che si occupa della gestione delle risorse idriche e ambienti acquatici in comune.
Per capire, invece, le problematiche legate alla pesca a sud del San Bernardino, nostro ospite è Sacha Tamò presidente della Società Pesca Moesa.
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