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Voci del Grigioni italiano

Profughi

Di ieri, di oggi e di domani

  • 18.11.2022
  • 22 min
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In questa edizione vi parliamo di profughi, profughi di oggi, di ieri e di domani. E partiamo facendo un passo indietro nel tempo e nella storia. Dopo il tema della Riforma, dopo la Figura di Giordano Brune e delle opere shakespeariane, quest’anno il progetto Florio-Soglio ha dedicato la rassegna novembrina “Florio vive” proprio alla condizione del profugo.

Ospite della rassegna Florio Vive, Paolo Tognina , giornalista e pastore della comunità riformata in Valposchiavo. Venerdì scorso ha tenuto una conferenza dal titolo “Profughi a causa della religione – Dall’Italia e dalla Francia verso i cantoni svizzeri e la Germania”. Una relazione davvero interessante che ha dimostrato come la storia continui a non insegnarci nulla e come nei secoli ci siano stati popoli o confessioni religiose oggetto di persecuzioni indicibili spesso innescate da ragioni che con il credo religioso avevano ben poco a che fare.

Parliamo poi dell’attuale situazione legata al conflitto in Ucraina. La Valposchiavo è stata una delle prime mete dei profughi ucraini nel Grigioni italiano e questo perché la macchina dell’accoglienza si è messa in modo velocemente grazie allo sforzo profuso dai volontari. Dal canto suo la risposta della popolazione non si è fatta attendere. Sulle prime si parlava dell’arrivo in valle di 200 persone. Ad oggi sono 78 e il flusso tra arrivi e partenze è abbastanza costante. Anche il mondo dell’educazione ha giocato un ruolo importante nell’accoglienza dei profughi e il lavoro svolto dalla direzione delle scuole comunali di Poschiavo è stato davvero encomiabile perché con largo anticipo sulle direttive cantonali, a sud del Bernina è stato messo a punto un concetto che ha permesso di accogliere tempestivamente i giovani stranieri permettendo loro di integrarsi da subito nel tessuto sociale.

In Mesolcina e più precisamente a Roveredo (presso la casa di cura Ricovero Immacolata) sono alloggiati una quarantina di profughi provenienti dalla regione di Kiev. Una quindicina i ragazzi, tutti attivi nello sport poiché appartenenti ad una squadra di Hockey. Facciamo il punto della situazione.

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