Chi soffre di prosopagnosia non riconosce le persone dal loro volto.
Gina Été, in forma lieve, è nello spettro della prosopagnosia e si chiede se sia un handicap o un dono, perché riscoprire ogni volta una persona può essere un antidoto al pregiudizio.

Parte da lì “Prosopagnosia”, l’ultimo album della cantautrice e violista zurighese Gina Été che, in questa nuova coproduzione ha fatto molto di più da sola e si sente: il disco, carico d’archi e di voci, riflette l’idea di qualcuno che non è sceso a compromessi.

Nel suo nuovo mondo sonoro sferico, elettronico e senza batteria rock, Gina Été mette sotto la lente l’essere umano, l’essere fisico e l’esser nata in un corpo di donna.
È con estremo piacere che ritroviamo Gina Été a Confederation Music

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