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Controcorrente

La solita stangata dei nuovi premi di cassa malati: prevale l’indignazione o la rassegnazione?

  • 24.09.2025
  • 40 min
  • Antonio Bolzani
  • Immagine d'archivio Keystone
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I costi per la nostra salute il giorno dopo: tutti ne stanno parlando da ieri pomeriggio, come sempre i punti di vista sono numerosissimi, intanto il nuovo e pesante aumento dei premi di cassa malati sta suscitando interrogativi, rabbia, indignazione, preoccupazione, delusione ma anche una sorta di sconsolata rassegnazione. L’incremento era prevedibile -come già lo scorso anno, il Ticino riscontra l’aumento maggiore con un +7,1% (per il 2025 l’aumento era stato addirittura del 10,5%), con il premio medio che passerà da 468,2 franchi a 501,50- ma il confronto diretto, nudo e crudo, con le cifre ci ribadisce che la situazione è oramai fuori controllo. Le legittime e inevitabili domande che ogni anno tutti si pongono sono puntualmente ritornate anche questa volta: perché nessuno trova la ricetta per curare e guarire quello che è un malato cronico da molti anni? Chi dovrebbe e potrebbe fare di più in un ambito in cui ci si scaricano a vicenda le responsabilità? La classe politica (Confederazione e Cantoni)? I diversi fornitori di prestazioni sanitarie? Gli ospedali e le cliniche? I medici? Il settore farmaceutico? Gli stessi pazienti? Andrebbe limitata l’ampia offerta di prestazioni? Le richieste in ambito sanitario degli/delle assicurati/e sono sempre necessarie? E ieri, all’annuncio dei premi per il 2026, la vostra prima reazione qual è stata? Per i vostri stati d’animo e i vostri commenti vi aspetto in diretta telefonica allo 0848 03 08 08 oppure via Whatsapp allo 076 321 11 13.

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