Il Consiglio federale vuole rilanciare il trasferimento degli autocarri sui treni attraverso le Alpi
Controcorrente

Merci e camion su rotaia: perché in Svizzera c’è ancora parecchia strada da fare?

  • Oggi
  • 38 min
  • Keystone
Scarica

Merci e camion su rotaia: perché c’è ancora parecchia strada da fare? L’Iniziativa delle Alpi, approvata 31 anni fa, chiedeva di proteggere la regione dal traffico stradale di transito. Fu una svolta per la politica dei trasporti. Eppure gli obiettivi non sono ancora stati raggiunti. Saranno sufficienti le misure e gli sforzi del Consiglio federale per invertire la tendenza attuale che ci dice che negli ultimi due anni il trasferimento del traffico merci attraverso le Alpi dalla strada alla ferrovia si è arrestato? Ne parliamo oggi, proprio agganciandoci alle preoccupazioni espressi ieri dal Consiglio federale in occasione della presentazione dell’ultimo rapporto sul trasferimento del traffico su rotaia. Il nostro Governo ha spiegato che negli ultimi due anni il trasferimento del traffico merci transalpino dalla strada alla rotaia si è arrestato. Il Consiglio federale vuole quindi porre rimedio a questa situazione impegnandosi, in particolare, a favore di tratte di accesso moderne e adeguatamente ampliate alle gallerie di base della nuova ferrovia transalpina (Alptransit). Sono inoltre previste ulteriori misure, tra cui incentivi finanziari volti ad attenuare la cessazione della «strada viaggiante». A cinque anni dall’entrata in servizio, il potenziale di Alptransit con le gallerie di base attraverso il San Gottardo, il Lötschberg e il Ceneri non è ancora utilizzato appieno. Alla fine del 2024 la quota della ferrovia nel traffico merci transalpino si è attestata al 70,3 per cento, con una riduzione di 2,6 punti percentuali rispetto al 2022, e per l’anno in corso si prevede un ulteriore calo. Nel 2024, con 960 000 viaggi transalpini di autocarri, l’obiettivo di trasferimento del traffico è stato nuovamente sforato. Il trasferimento è attualmente bloccato soprattutto dal lento avanzamento dell’ammodernamento delle tratte di accesso settentrionali ad Alptransit. L’infrastruttura rende impossibile un esercizio affidabile e non soddisfa ancora i requisiti per un trasporto di merci su rotaia efficiente. Nelle regioni dove le tratte vengono ammodernate, i numerosi cantieri e la mancanza di capacità sulle tratte alternative riducono la qualità e la produttività del traffico merci ferroviario. La Confederazione promuoverà quindi anche nei prossimi anni un rapido ammodernamento dell’infrastruttura ferroviaria dei Paesi limitrofi. Si attiverà inoltre per un coordinamento efficace dei lavori di costruzione a livello internazionale e affinché sia disponibile un numero sufficiente di opzioni di deviazione efficienti per il trasporto di merci su rotaia. Entro il 2028 la tratta tedesca Stoccarda–Singen e il suo prolungamento svizzero Sciaffusa–Oerlikon–Othmarsingen saranno potenziati in modo da decongestionare la tratta tedesca della valle del Reno e fungere da percorso alternativo. A seguito di una dichiarazione d’intenti con la Francia, inoltre, quest’anno sono iniziati i lavori per sviluppare la tratta sulla sponda sinistra del Reno in una tratta d’accesso ad Alptransit moderna ed efficiente per il traffico merci. Sul versante svizzero è previsto a tal scopo l’ampliamento di due gallerie vicino a Basilea, con inizio dei lavori principali nel 2026. La cessazione dell’esercizio della strada viaggiante (Rola) a metà dicembre 2025 potrebbe comportare un aumento del traffico di transito su strada. Mediante ulteriori incentivi finanziari si intende ottenere che i trasporti finora effettuati con la Rola siano trasferiti quanto più possibile al traffico combinato non accompagnato (trasporto di semirimorchi, container e casse mobili su rotaia; TCNA). Inoltre, il Consiglio federale esamina un prosieguo della promozione finanziaria del TCNA transalpino, attualmente limitata fino al 2030. Il 28 maggio 2025 il Consiglio federale aveva già presentato al Parlamento un progetto per l’ulteriore sviluppo della tassa sul traffico pesante commisurata alle prestazioni con, tra gli altri, l’obiettivo di mantenere la ferrovia competitiva rispetto alla strada. Per l’Associazione Pro Alps, precedentemente Iniziativa delle Alpi, la politica deve mettere in moto gli strumenti a sua disposizione affinché la protezione delle Alpi, sancita dalla Costituzione, diventi finalmente realtà. Per Pro Alps, il Consiglio federale e il Parlamento devono attivare i seguenti strumenti: una maggiore verità dei costi nel trasporto merci; delle misure di compensazione efficaci per la fine della Rola; attenuare i problemi infrastrutturali a nord: la Svizzera deve aumentare la pressione politica sulla Germania e richiedere un coordinamento più stretto dei cantieri; aumentare e prorogare le indennità per il trasporto combinato non accompagnato (TCNA); vietare il trasporto di merci pericolose attraverso il Sempione; e il rafforzamento del trasferimento interno: un camion ha sempre gli stessi effetti negativi sulla salute e sulla qualità della vita delle persone che vivono lungo la linea di transito nord-sud nella regione alpina, sia che si tratti di traffico di transito che di traffico interno. Gran parte dei camion che attraversano le Alpi sono ormai costituiti da traffico di importazione, esportazione e interno. Gran parte dei camion che attraversano le Alpi sono ormai costituiti da traffico di importazione, esportazione e interno. Chiediamo quindi una revisione dell’attuale politica di trasporto merci a favore di un forte trasporto ferroviario di merci in tutto il territorio svizzero. 

È ospite:
Gianni Ghisla, vicepresidente/coordinatore dell’Associazione ProGottardo–Ferrovia d’Europa

Scopri la serie

Correlati

Ti potrebbe interessare