Gli apprendisti e quelle discusse cinque settimane di vacanze previste dalla legge: secondo voi sono poche? Andrebbero aumentate? Di quanto? Coloro che svolgono un tirocinio professionale dovrebbero aver diritto a sei oppure a otto settimane di ferie? Se ne sta dibattendo, soprattutto nell’ottica di rafforzare il sistema formativo duale svizzero che è considerato un modello di successo con molti punti di forza, fra cui la permeabilità, la mobilità sociale e il basso tasso di disoccupazione giovanile. Ciononostante, la percentuale di giovani che sceglie il tirocinio diminuisce sempre di più. E il tema delle vacanze per gli/le apprendisti/e è ritornato quindi d’attualità con una mozione per incrementare il numero di settimane di ferie degli apprendisti, stabilendolo per legge a un minimo di 6 settimane, una mozione sulla quale si esprimerà il prossimo mese di dicembre il Consiglio degli Stati. Nel mese d’agosto scorso è stata consegnata alla Cancelleria federale anche una petizione da parte dell’ Unione Sindacale Svizzera (USS), firmata da quasi 177 mila persone, che è più ambiziosa e avanza la richiesta di otto settimane di vacanze, citando un recente rapporto pubblicato dalla Segreteria di Stato per la formazione, la ricerca e l’innovazione (SEFRI). Dal rapporto emerge che formare apprendisti è vantaggioso economicamente per la maggior parte dai datori di lavoro: oltre il 70% dei contratti di tirocinio produce, per le aziende formatrici, un beneficio netto. Ci sarebbero quindi i soldi per concedere l’aumento di ferie: gli utili generati dal lavoro di chi è in formazione sono aumentati. Le otto settimane permetterebbero di adeguarsi ai tempi e di rendere più attrattivo il percorso di apprendistato e di formazione professionale, alleggerendo il carico di lavoro dei tirocinanti affinché si possano anche prevenire gli abbandoni. Inoltre, ciò permetterebbe di contrastare la difficoltà, da parte delle aziende, di trovare apprendisti, e l’alto tasso di interruzioni di tirocinio. Nicole Meier, responsabile del dossier formazione presso l’Unione svizzera degli imprenditori, ha invece sottolineato che “È importante che l’apprendista resti redditizio per l’azienda, la situazione in Germania mostra cosa succede in caso contrario: cala la disponibilità a offrire posti d’apprendistato”. Secondo Meier, i problemi in Svizzera derivano piuttosto da pregiudizi. Pochi sanno che la disoccupazione sta crescendo fra gli accademici, mentre gli stipendi salgono per chi ha scelto la via professionale. Sulla questione vacanze, quindi, gli imprenditori non vorrebbero delle modifiche di legge. Infine, Meier ricorda che alcune aziende già oggi concedono più giorni senza bisogno di interventi statali. Va ancora detto che fra gli argomenti a favore di un aumento delle ferie per gli apprendisti, vi è anche il confronto con le vacanze dei liceali e degli studenti di altre scuole superiori che godono di tredici settimane all’anno.
Ospite:
Ilario Lodi, responsabile per la Svizzera italiana di Pro Juventute Svizzera
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