Sanità ticinese, fra costi della salute e misure di risparmio: sareste d’accordo di ridurre il numero degli ospedali e delle cliniche?
Di Antonio Bolzani
Quei costi della salute che continuano a far discutere con la sanità ticinese nel mirino del direttore di Curafutura per il quale in Ticino si paga di più di premi a causa di doppioni e sprechi, i medici scappano e la politica non sta facendo abbastanza per cambiare rotta: secondo voi in Ticino ci sono troppi ospedali e molti doppioni e sprechi che pesano sui conti pubblici e spingono in alto i premi? Le perentorie e incisive dichiarazioni di Pius Zängerle, intervistato domenica scorsa sulla “Domenica del Corriere”, non sono insomma passate inosservate: un affondo a tutto campo da parte del dirigente lucernese che, fra le varie cose dette, ha evidenziato come <<In Ticino, come in tutta la Svizzera vi siano troppi ospedali e che la mancanza di una pianificazione ospedaliera degna di questo nome ha creato nei decenni doppioni e sprechi che pesano sui conti pubblici e spingono in alto i premi -più 9 per cento lo scorso anno- con gli effetti che conosciamo. Inoltre c’è un maggior ricorso alle cure ambulatoriali, ma spesso anche minore qualità perché se un professionista esegue un’operazione una volta al mese la esegue peggio rispetto a uno che ne fa venti. Sono poi gli infermieri e i medici ticinesi che fanno i pendolari verso oltre Gottardo. A Lucerna ne sono arrivati tanti negli ultimi anni. Una fuga dovuta non solo a stipendi più alti, ma alle migliori condizioni lavorative e alle possibilità di specializzazione. Una sanità più efficiente è più attrattiva anche per chi ci lavora. Gli assicurati ticinesi si trovano a pagare di più e al contempo, paradossalmente, i medici ticinesi scappano per essere pagati di più. Il Ticino è un’anomalia: troppi ospedali e lontani dal resto della Svizzera. La nuova pianificazione deve nascere dai medici. La politica non sta facendo abbastanza per cambiare rotta». Secondo voi si potrebbe fare a meno di qualche struttura ospedaliera? Perché siamo così dipendenti dal personale di cura -circa un quarto del totale- che risiede oltre frontiera? Dite la vostra, telefonandoci allo 0848 03 08 08 o scrivendoci via Wathsapp allo 076 321 11 13
Sono ospiti:
Paolo Bianchi, Direttore della Divisione della salute pubblica del DSS
Céline Antonini, portavoce per il Ticino dell’Associazione Curafutura
Pianificazione ospedaliera - DSS
Pianificazione ospedaliera - Associazione Curafutura