Nel 2025, mentre l’OSI celebra nove decenni di storia con concerti, un libro e nuove composizioni, Nikiforoff rappresenta il ponte ideale tra le radici storiche dell’orchestra e il suo slancio verso il futuro. La sua presenza tra i primi violini è un simbolo di continuità e rinnovamento: un artista che ha saputo fare della musica un linguaggio universale, capace di unire generazioni, culture e orizzonti.
Il concerto celebrativo del 16 ottobre scorso all’Auditorio Stelio Molo, diretto da Enrico Onofri, ha visto l’OSI eseguire brani che raccontano la sua storia – da Krenek a Beethoven – ma anche una nuova composizione firmata da Duilio Galfetti, collega di Nikiforoff tra i primi violini. Un momento corale, in cui ogni musicista ha contribuito a scrivere una pagina di questa lunga e vibrante sinfonia collettiva.
Nato a Mosca nel 1978, entrato nell’organico dell’OSI nel 2009, ha portato con sé il rigore della scuola russa e una sensibilità musicale maturata tra i grandi teatri dell’Est. A soli 14 anni debuttava come solista con l’Orchestra sinfonica della sua città. La sua formazione lo porta a diplomarsi con il massimo dei voti al Gnessin Federal College di Mosca e poi al Conservatorio della Svizzera italiana. Da lì, la carriera lo conduce in tournée tra Europa, Russia, Corea del Sud e Giappone, con registrazioni per la RSI, la DRS e la BBC, anche al fianco del pianista britannico Howard Shelley.
Dal 2009 è una colonna portante dell’OSI, e ha diretto oltre 180 concerti nei principali teatri russi, tra cui il celebre Mariinskij di San Pietroburgo.
Dal 2023 è anche direttore dell’Orchestra Arcadia di Lugano, che abbraccia un repertorio ampio, dal classico al contemporaneo.
Fuori dal palcoscenico, e accanto alla passione per la musica, anche quella per la cucina, trasmessa dalla nonna russa. Ma soprattutto l’amore per la natura, e gli animali. Ha scelto infatti Vernate per vivere, con la famiglia, che nella sua vita occupa il primo posto. La moglie Laura, colpo di fulmine a 18 anni, e i due figli Anastasia e Leon, che di Piotr hanno ereditato il talento musicale. Con loro, nella casa di Vernate dove la musica si respira nell’aria, anche un pappagallo melomane, il gatto Luxor, e Lucy, una cagnolina adottata in Spagna. Nella loro casa, dove la musica si respira nell’aria, anche un pappagallo melomane, il gatto Luxor, e Lucy, una cagnolina adottata in Spagna.
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