Dai meritatissimi applausi che giungevano dai moltissimi balconi delle case della Svizzera italiana durante la pandemia ad un presente nel quale forse ci si è un po’ dimenticati di loro, guardando ad un futuro che ci dice che di loro ci sarà sempre più bisogno, molto bisogno. Nella puntata di oggi parliamo delle infermiere e degli infermieri; di quanto, come e perché è cambiata la loro professione, dopo quel passato contrassegnato da inquietanti e drammatiche ondate e da cliniche e da ospedali nei quali il personale era costretto a occuparsi e a preoccuparsi di un’infinità di pazienti che dovevano essere ricoverati e curati a causa di un virus che ci aveva stravolto la vita; e di un presente fatto di lavoro, di relazioni umane, di cambiamenti, di esigenze e di richieste di ogni tipo, di flessibilità, di aspettative e di impegno quotidiano a stretto contatto con tante persone bisognose di attenzione e di cure. Cosa significa e cosa implica essere infermieri oggi? È una professione per la quale bisogna avere una vocazione? Quanto è riconosciuto questo mestiere dall’opinione pubblica, dalla classe politica e a livello salariale? C’è un’unica filosofia e c’è un’unica visione che stanno alla base delle cure infermieristiche odierne? Oggi si punta molto sul lavoro di squadra e sul fatto che insieme si può curare meglio; inoltre il personale medico e quello infermieristico attivi nelle strutture cliniche e ospedaliere condividono e collaborano sempre più spesso a vantaggio dei pazienti: si sta quindi andando nella giusta direzione, nonostante sia difficile reclutare e formare i potenziali giovani infermieri, scettici o impauriti da quanto richiede un’attività che implica anche elasticità, apertura, qualità caratteriali e sacrifici? A queste e ad altre domande risponde la nostra ospite Annette Biegger, responsabile dell'Area infermieristica dell'Ente ospedaliero cantonale (EOC).