Un libro omaggio agli infermieri del CHUV (omaggio non proprio gradito), Sant’Antonio predicava ai pesci che accorrevano ad ascoltarlo; in futuro potrebbero non più bastare né prediche né miracoli per assicurare il sostentamento di milioni di persone che lungo le coste vivono grazie alla pesca. I mutamenti climatici, avvertono gli scienziati, hanno effetti imprevedibili sugli equilibri marini. L’aumento delle temperature e l’acidificazione degli oceani, combinati con lo scioglimento dei ghiacci polari, provoca perdita di biodiversità marina ed emigrazioni di specie ittiche. Con il conseguente rischio di conflitti tra paesi che traggono ricchezza economica dalla pesca. Anche il WWF lancia l’allarme e propone soluzioni a lungo termine per evitare che la guerra del pesce diventi uno scontro tra popolazioni affamate, costrette ad emigrare in cerca di altre fonti di cibo.
Ne parliamo con Susanna Petrone, responsabile della comunicazione per la Svizzera italiana del WWF
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