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Millevoci

Intelligenza Artificiale fra scienza e teatro 

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  • 26.9.2023
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Di: Nicola Colotti

Può un sistema di Intelligenza Artificiale (IA), come l’ormai famigerato ChatGPT, dialogare con un’attrice su un palco interpretando il ruolo di un grande compositore di musica classica scomparso all’inizio del Ventesimo secolo? Quale potrebbe essere (anzi, quale è stata) la valenza scientifica di un esperimento così ardito? Tanto ardito da coinvolgere un astrofisico ticinese che svolge la sua attività accademica tra Londra e Trieste, dedito alla ricerca interdisciplinare che va dalle profondità del cosmo a quelle della mente umana, di cui l’IA e le sue attuali manifestazioni collettive sono l’ultima e più discussa sfida. Partendo dunque da uno spettacolo teatrale proposto di recente a un folto pubblico nell’ambito di un Festival della filosofia a Modena, affrontiamo il tema dello sviluppo di macchine intelligenti che dialogano con noi. Non un caso che lo spettacolo si intitoli “Parl-IA-moci: dialogo impossibile tra Alma e Gustav Mahler, tra un’attrice e ChatGPT”. E ne parliamo proprio con lo scienziato ticinese Roberto Trotta, apprezzato divulgatore astrofisico, che ha svolto il ruolo di consulente e preparatore scientifico di questa interazione. Una sfida con e all’Intelligenza artificiale non soltanto per trovare risposte, ma anche per porsi nuove domande sul futuro della ricerca scientifica.

Ne parliamo con:
Diana Höbel, autrice e interprete dello spettacolo “Parl-IA-moci: dialogo impossibile tra Alma e Gustav Mahler, tra un’attrice e ChatGPT”
Andrea Gambassi, fisico, direttore del Laboratorio interdisciplinare della Scuola Internazionale Superiore di Studi Avanzati (SISSA) di Trieste
Roberto Trotta, professore di Astrofisica all’Imperial College di Londra e di Fisica teorica alla SISSA

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