Calcio - Qualificazioni Mondiali

Si vola in America, ma con chi?

Tra tante certezze e pochi dubbi forse troverà spazio qualche novità

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Qualcuno non verrà accontentato

Qualcuno non verrà accontentato

  • Keystone
Di: Ariele Mombelli 

Quattordici punti conquistati, frutto di 4 vittorie e due pareggi, di 14 gol fatti e soli 2 subiti: è finito così, con un primo posto che non lascia spazio a dubbi e discussioni, il percorso che ci ha portato in Nordamerica. Un cammino trionfale, “dominante” come ama spesso ripetere Murat Yakin. La Svizzera - come solo Spagna, Germania, Inghilterra, Francia e Portogallo tra le europee, è bene ribadirlo - parteciperà al suo sesto Mondiale consecutivo. Ed allora, proviamo - con ampio anticipo e ruolo per ruolo - ad individuare chi potrebbe risultare tra i 26 prescelti dal selezionatore, ammesso e non concesso che la FIFA non decida di allargare la lista addirittura a 30 giocatori. Un’ipotesi che è ancora lì sul tavolo, ma che finora è rimasta tale. 

Tutto deciso o quasi tra i pali

La gerarchia è sempre stata chiara: senza più Yann Sommer, il guardiano della porta della Nazionale è Gregor Kobel (Borussia Dortmund). Dopo un approccio da titolare nella Nations League dello scorso autunno che non aveva convinto appieno, il portiere del Borussia Dortmund ha decisamente cambiato registro nel 2026, culminato con una campagna di qualificazione in cui ha incassato due sole reti. La sua riserva sarà senza alcun dubbio l’esperto Yvon Mvogo (Lorient), mentre resta più aperta la lotta per il ruolo di terzo. Ad aggiudicarsi il posto, verosimilmente, sarà uno tra Marvin Keller (YB), Pascal Loretz (Lucerna), Philip Köhn (Monaco) e Jonas Omlin (Montpellier), con il primo che parte avvantaggiato per aver già fatto parte del gruppo da giugno ad oggi. E si sa quanto Yakin possa essere conservativo…

Certi i titolari, ma occhio a Britschgi e Athekame

Davanti a Gregor Kobel, le certezze sono rappresentate su tutti dal solito Manuel Akanji, che guiderà - incrociamo le dita altrimenti sono guai - una retroguardia ormai consolidata insieme a Nico Elvedi, bravo da giugno in avanti (finalmente) a non far più rimpiangere Fabian Schär. Al loro fianco spazio secondo logica a Silvan Widmer (Mainz) da una parte e a Ricardo Rodriguez (Betis Siviglia) dall’altra. E le alternative? Ci sono, sì, ma non sono infinite né tantomeno rodate. Pur se le presenze si contano sulle dita di una mano, Aurèle Amenda (Eintracht Francoforte) e Luca Jaquez (Stoccarda) dovrebbero essere tra i favoriti per fungere da riserva tra i difensori centrali rispetto a Cedric Zesiger (Augsburg), Eray Cömert (Valencia), Becir Omeragic (Montpellier) e Adrian Bajrami (Lucerna). Più in divenire e plasmabile, invece, la situazione legata ai terzini. Perché se è vero che negli ultimi mesi Yakin ha puntato con convinzione su Miro Muheim (Amburgo) e Isaac Schmidt (Werder Brema), è altrettanto vero che l’evidente crescita degli U21 Sascha Britschgi (titolare al Parma) e Zachary Athekame (riserva al Milan) potrebbe stravolgere (in positivo) le carte in tavola. Difficilmente, infine, i vari Ulisses Garcia (Marsiglia), Leonidas Stergiou (Stoccarda), Lucas Blondel (Boca Juniors), Kevin Mbabu (Midtjylland), Stefan Gartenmann (Ferencvaros) e Gregory Wühtrich (YB) otterranno una chance.

A metà rientrerà Jashari, e forse Sanches

Se in difesa bisogna incrociare le dita per Manuel Akanji (Inter), a centrocampo si deve toccare ferro per Granit Xhaka (Sunderland) e Remo Freuler (Bologna). Sì, buona parte delle nostre prestazioni in Nordamerica dipenderanno da loro. Chi, però, li affiancherà? Le opzioni sulla lavagna del selezionatore sono diverse. Per quanto dimostrato in questi mesi le caratteristiche di Fabian Rieder (Augsburg) si sposano perfettamente con il sistema adottato da Yakin, ma non è detto - nonostante la certezza, per lui, di esserci - che le cose debbano restare tali. Già, perché Ardon Jashari (Milan) tornerà disponibile e c’è da scommettere che intenda recitare un ruolo da protagonista per la prima volta sul più grande palcoscenico mondiale. E poi ci sono coloro che hanno dimostrato di essere pronti quando chiamati in causa, come Michel Aebischer (Pisa) e Djibril Sow (Siviglia) per esempio. A questi sei nomi dovrebbero aggiungersi Denis Zakaria (Monaco), che però dovrà ritrovare minuti col club per recuperare la forma migliore, e Alvyn Sanches (YB), reduce da un lungo infortunio ma per il quale Yakin nutre grandissima considerazione. Proprio come Johan Manzambi (Friburgo), ormai pedina troppo importante per provare a far saltare il banco a gara in corso. Christian Fassnacht (YB), Filip Ugrinic (Valencia), Uran Bislimi (Lugano), Renato Steffen (Lugano) e Steven Zuber (Zurigo), a meno di ripensamenti o infortuni altrui, non dovrebbero rientrare nei piani.

Il nome nuovo potrebbe essere Vogt

E davanti? Beh, davanti la coperta è come sempre corta, se non cortissima. Le certezze sono rappresentate dal tridente composto da Dan Ndoye (Nottingham), Breel Embolo (Rennes) e Ruben Vargas (Siviglia), sempre schierati uno accanto all’altro nella campagna di qualificazione ad eccezione dell’incontro di ieri sera. La nostra fase realizzativa dipenderà quasi esclusivamente da loro, anche se Zeki Amdouni (Burnley) potrebbe portare il suo contributo subentrando a partita in corso, perlomeno se recupererà al 100% dalla rottura del legamento crociato (il suo rientro è previsto verso aprile). Resta poi da chiarire la situazione di Noah Okafor (Leeds), sicuramente più talentuoso dei vari Andi Zeqiri (Widzew Lodz), Cedric Itten (Fortuna Düsseldorf) e Kwadwo Duah (Ludogorets), ma finito sotto i riflettori più per le sue parole che per quanto dimostrato in campo. Yakin sarà disposto a perdonarlo? Lo scopriremo presto, già dalle prossime amichevoli di marzo. Dove difficilmente si vedranno Joël Monteiro (YB) e Dereck Kutesa (AEK Atene), ma forse potrà mettersi in mostra per la prima volta Alessandro Vogt (San Gallo), capocannoniere della Super League con 8 gol in 12 partite a soli 20 anni. Il vice Embolo potrebbe essere lui, anche per caratteristiche.

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