“Ora facciamo parte del gruppo delle favorite per le medaglie”

“È la prima volta che sono capitano della Nazionale ed è un grande onore ma anche una grande responsabilità. Avere la possibilità di guidare la squadra, soprattutto un gruppo affiatato come questo, è stupendo”. Così si è espresso Roman Josi riguardo il ruolo di guida della Svizzera. Il difensore ricopre la stessa funzione anche ai Nashville Predators, ma ha evidenziato come siano necessarie caratteristiche diverse nei due contesti: “Lo spirito di gruppo qui è fondamentale ed è questa la grande differenza rispetto al club”. Il bernese ha poi sottolineato di non aver sempre avuto l’indole del condottiero: “Credo di aver imparato a fare il capitano, non sono un leader naturale, anzi sto ancora imparando. Sono più il tipo di persona che cerca di dare l’esempio, non sono uno a cui piace urlare. Penso che poche parole al momento giusto siano l’ideale per dare e ottenere rispetto”.

“Da Stoccolma ad oggi l’evoluzione è stata incredibile, nel 2013 eravamo outsider e dopo le prime tre sfide siamo entrati in un’onda positiva che ha scatenato un entusiasmo incredibile nel gruppo, quell’argento va considerato come un’enorme sorpresa. Negli ultimi due anni, invece, vincendo il girone abbiamo dato segnali decisamente diversi. Abbiamo dimostrato di giocarcela con le grandi ed ora facciamo parte di diritto del gruppo delle favorite”. Questo il punto di vista del 33enne riguardo la crescita della Nazionale.

Secondo Josi, l’allenatore ha avuto un ruolo fondamentale negli ultimi anni: “Non è esagerato dire che Patrick Fischer abbia creato questa dinamica, è una persona che dà enorme importanza allo spirito di gruppo. Queste due settimane le passiamo davvero come se fossimo una cosa sola e questo perché lo staff è molto attento a gestire la squadra dentro e fuori dal ghiaccio”.