Hockey - Mondiali

Ambühl: “Non era scontato chiudere la mia carriera ai Mondiali”

Tra record e ricordi, il numero 10 ha ripercorso la sua carriera

  • Oggi, 11:19
  • Oggi, 12:25
IMG_2326.JPG

Venti Campionati del Mondo sulle spalle

  • rsi.ch
Di: Omar Bergomi 

È sempre più vicino il momento in cui Andres Ambühl appenderà definitivamente i pattini al chiodo. Con una lunghissima carriera in cui ha vestito la maglia della Nazionale in ben 20 Campionati del Mondo, cosa vuol dire avere l’opportunità di disputare un ultimo Mondiale prima di ritirarsi? Ce ne parla proprio il grigionese in occasione di una chiacchierata: “Significa molto, non penso sia una cosa scontata. Essere qui è un privilegio”. Su quanto il numero 10 sia apprezzato non solo dai compagni di squadra ma anche dal pubblico basta sentire l’annunciatore delle formazioni prima delle partite. Malgrado gli Hischier o i Fiala in squadra, il boato più grande viene sempre dopo il suo nome: “Noi in realtà non lo sentiamo (ride), ma è certamente una cosa speciale. Vuol dire che non ho sbagliato proprio tutto quello che ho fatto negli ultimi 20 anni. Però certo, Hischier o Fiala giocano a un altro livello rispetto a me”.

Il più bel ricordo in Nazionale? Direi la prima medaglia d’argento. La seconda un po’ meno...

Al suo ultimo Mondiale, il 41enne ha come compagni di squadra diversi giovani al loro debutto su questo palcoscenico. Nota delle differenze rispetto a quando era lui l’esordiente? “Non penso che siano molto diversi rispetto a quando ero giovane io, ma hanno forse un po’ più di fiducia in loro stessi e nei loro mezzi. Non mi hanno chiesto particolari consigli, credo sia giusto che ognuno viva la propria esperienza”. Quando il grigionese era agli inizi con la Nazionale, ha avuto l’opportunità di giocare anche con Patrick Fischer: “Io allora ero giovane e lo guardavo dal basso perché lui era un veterano. Ora la situazione è simile, io gioco e lui è il mio allenatore quindi continuo a guardarlo con rispetto. Ma è comunque bello quando già conosci una persona e sai che tipo è”.

Non ho rammarichi, potendo credo che rifarei tutto

“Büehli”, come è più conosciuto tra compagni e tifosi, ha avuto la possibilità di andare in AHL e ha poi giocato tre stagioni a Zurigo, ma alla fine è tornato nella sua Davos: “Ci sono cresciuto, conosco tutti e la mia famiglia è lì, quindi anche il mio cuore è lì. Ma era anche importante andare via, sono state esperienze significative sia sportivamente che personalmente”. L’uomo dei record quanta importanza dà a tutti i primati che ha stabilito in una così lunga carriera? “Non molta direi, forse un giorno guardando indietro gliene darò di più ma per ora no. A me interessa lavorare per un obiettivo di squadra, non per uno personale. Io penso che guardando indietro non ci si dica ‘ho fatto questo o quest’altro record’, ma piuttosto ‘abbiamo vinto questo o quest’altro insieme’, ecco”. Insomma, mancherà a tutti un personaggio come Büehli.

Al momento non penso che diventerò allenatore
07:39

Mondiali, la lunga intervista ad Andres Ambühl (21.05.2025)

RSI Sport 21.05.2025, 12:20

rsi_social_trademark_WA 1.png

Entra nel canale WhatsApp RSI Sport

Iscriviti per non perdere le notizie e i nostri contributi più rilevanti

Correlati

Ti potrebbe interessare