hockey - il commento

Fate un monumento ad Andres Ambühl

Al 20o Mondiale il numero 10 ha ancora fame, l’Ungheria decisamente meno

  • Oggi, 08:44
  • 2 ore fa
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Una tripletta per questo ragazzino di 41 anni

  • Keystone
Di: Omar Bergomi 

Highlight: era probabilmente il gol che si attendeva con più trepidazione e nel sesto incontro ad Herning è arrivato. Al minuto 5’44” con una deviazione davanti al portiere ungherese, Andres Ambühl ha messo la sua firma anche in questo Mondiale: il 20o torneo iridato della sua carriera è diventato anche il 15o in cui ha realizzato almeno una rete, che in questo caso sono tre perché il numero 10 ha poi pure firmato un’incredibile tripletta (altro record, è il più vecchio a riuscirci). Il boato dei presenti che ha accompagnato l’annuncio dei gol è poi la riprova di quanto fossero attesi. Il 41enne a ogni match è sistematicamente il più acclamato dal pubblico, sia all’annuncio delle formazioni sia a fine partita quando si reca a salutare la curva elvetica. E per lui questo torneo d’addio è diventato, da oggi, ancora più speciale.

Top player: la partita è durata in pratica pochi minuti e poi è diventata poco più di un’amichevole. Notevoli le doppiette per Meier (finalmente sbloccatosi) ed Egli (che da riserva è diventato ora un’aggiunta di qualità), ma non si può non riconoscere la grandezza eterna di Andres Ambühl. Una tripletta non è cosa di tutti giorni per nessuno, nemmeno contro l’Ungheria, ma quello che impressiona di più è l’immancabile voglia, grinta e determinazione che mette sul ghiaccio come fosse un ragazzino all’esordio assoluto. E la personalità in pista del giocatore la si vede da tante cose come quando, dopo aver già segnato il secondo gol, in un paio di occasioni che avrebbe potuto concludere ha cercato invece l’assist per un compagno che ancora non aveva segnato. Su quanto sia invece apprezzato fuori dal ghiaccio, basta vedere il video-scherzo postato dalla Nazionale nel quale a fine incontro viene festeggiato da tutti i compagni. Idolo, merita un monumento.

Time out: la Svizzera è una vera schiacciasassi, ma è inevitabile il doversi soffermare anche sulla qualità dell’Ungheria. Ovviamente ai magiari non interessava più di tanto il match con i rossocrociati, per loro le partite che contano sono quelle contro le altre avversarie per la retrocessione, e col Kazakistan l’hanno infatti dimostrato. Ma se è vero e giusto che anche nazioni meno blasonate abbiano l’opportunità di disputare i Mondiali, non si può dimenticare che il torneo iridato da tre anni a questa parte deve fare a meno di una delle squadre più forti del pianeta, la Russia, come pure della Bielorussia, presenza costante nel Gruppo Mondiale. Perciò se da un lato questo fa sì un regalo alla Svizzera e alle altre favorite, dall’altro offre anche incontri di livello discutibile.

02:43

Mondiali, la tripletta di Ambühl in Ungheria-Svizzera (18.05.2025)

RSI Sport 18.05.2025, 20:33

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