I Mondiali di hockey sono un’occasione speciale non solo per i giocatori di conquistare una prestigiosa medaglia iridata, ma anche per i tifosi di visitare posti nuovi. Parecchi sono infatti gli appassionati che adorano girare l’Europa per seguire puntualmente questa manifestazione annuale, capace di regalare sempre spettacolo e divertimento. Per il 2025, oltre a Stoccolma la Federazione Internazionale (IIHF) ha attribuito il torneo a Herning, scelta per certi versi piuttosto sorprendente.
Perché la Danimarca abbia puntato su questa città della “Terra di mezzo” (la regione del Midtjylland, che dà il nome anche alla squadra di calcio locale, significa proprio “parte centrale dello Jutland”, la penisola principale del paese) è presto detto: se Copenaghen è la capitale amministrativa, Herning è in qualche modo la capitale sportiva. In questa città vi sono il già citato club calcistico, tra le cui file milita l’elvetico Mbabu, che è tra i più vincenti, come pure la squadra di hockey più titolata del paese, i Blue Foxes. Qui sono stati ospitati i Mondiali di pallamano (2019), quelli di equitazione (2022) ed è pure partito il Giro d’Italia 2012, con una rotonda all’entrata della città che ancora ricorda l’evento. Oltre ovviamente ad essere già stata parte integrante della massima manifestazione continentale di hockey, come i tifosi elvetici ricordano bene (nel 2018 successo per 3-2 sulla Finlandia ai quarti).
Tutto chiaro quindi, anche se poi c’è il lato pratico. Herning in sé è una cittadina piuttosto piccola (50’000 abitanti circa), difficile da raggiungere (tre ore di treno da Copenaghen, oppure mezz’ora dall’aeroporto di Billund, oltre ovviamente all’opzione automobile per i più temerari) e con posti letto limitati (che diventano ancora meno visti tutti quelli occupati dalle nazionali e dai contingenti organizzativi). Per quanto poi sia amena e tranquilla, non offre quello che una grande capitale può offrire, tolto un “distretto artistico” caratterizzato da monumenti assai particolari, come Elia, una specie di altare uscito direttamente da Guerre Stellari che sputa fuoco in maniera casuale in media una volta ogni 18 giorni, ma solo se non vi è gente vicina (sì, avete letto bene). A popolare il piccolo nucleo cittadino quasi deserto infine, paiono esserci solo ed esclusivamente i tifosi delle varie nazionali, presenti nella “fan walk” della via pedonale principale. I tifosi sì, quelli non mancano mai, la vera e unica certezza che accomuna qualsiasi Mondiale di hockey e che l’anno prossimo arriveranno in massa ad animare Zurigo e Friborgo.

Mondiali, l’intervista a Peter Regin (10.05.2025)
RSI Sport 10.05.2025, 18:50