Un tempo sbagliato non toglie le certezze al Lugano

Venti minuti giocati al di sotto delle proprie possibilità sono costati al Lugano due punti e il sorpasso sul Rapperswil. Venti minuti che però non intaccano quanto di buono fatto dalla truppa di Mitell anche in questa settimana, con i bianconeri che continuano a veleggiare nelle zone alte della classifica anche grazie al roboante successo nel derby. Emergenza in avanti? Quasi nessuno se ne è accorto, perché grazie al sistema costruito dallo staff tecnico tutti, dai difensori improvvisati attaccanti ai nuovi arrivati dalla Svezia, si esprimono al meglio.

Impressionante la crescita che sta avendo il classe 2003, sia a livello fisico che realizzativo. Due reti nel weekend, una ribadendo in porta con caparbietà il rebound lasciato da Senn, la seconda con un backhand imprendibile per Nyffeler. A questo poi aggiunge un lavoro e un pattinaggio a tutta pista encomiabili.

Dominante. I compagni (e i tifosi) sanno che quando ha il disco sul bastone è come metterlo in cassaforte. Strapotere fisico e calma olimpica in ogni situazione, gestione del puck sopraffina. E, come dimostrato contro Ambrì e Rapperswil, pure capacità di segnare quando necessario. Erano anni che a Lugano non si vedeva un giocatore così, da blindare al più presto.

Solidissimo, rapido negli spostamenti e maledettamente efficace. Il numero 34 si è preso la titolarità a suon di ottime prestazioni: nel derby ha tenuto a bada il flebile tentativo di rimonta dell’Ambrì, a Rapperswil ha salvato il Lugano in varie occasioni pur capitolando tre volte ai rigori. Se manterrà l’integrità fisica sarà davvero un’arma in più per questa squadra.

L’unica nota stonata di un fine settimana altrimenti perfetto. Venti minuti di blackout in cui i sangallesi hanno fatto il bello e il cattivo tempo. I giocatori sono sembrati senza energie, la panchina è stata poco reattiva (un time out avrebbe forse fatto bene). È stato solo un incidente di percorso, sia chiaro, ma che serva da lezione per il futuro: questa squadra non può permettersi pause contro nessuno se vuole continuare a fare risultato.