Cinquant'anni fa se ne andava Jo Siffert, un pilota che ha marcato la storia dei motori rossocrociati ma pure dello sport nazionale tutto. Il 24 ottobre 1971, all'età di 35 anni, il friborghese fu vittima di un tragico incidente sul circuito di Brands Hatch in una gara valida per il campionato di Formula 1. La sua monoposto si schiantò contro un terrapieno della curva Hawthorn e per lui, che era partito dalla pole position, non ci fu nulla da fare. Finì così la vita di questo pilota nato in una famiglia modesta ma che con il talento e la perseveranza è arrivato ad essere il primo svizzero capace di vincere nella moderna F1.
Nato il 7 luglio 1936 Joseph Siffert, detto Jo, si innamora delle automobili quando il padre lo porta a vedere il GP di Berna. Da quel momento vuole diventare pilota e inizia un apprendistato da carrozziere, mentre inizia a gareggiare prima con le due ruote, poi con un sidecar per infine ottenere la licenza di pilota di monoposto nel 1960. La sua carriera è lanciata.
Campione d'Europa in Formula junior nel 1961, viene ingaggiato dalla Scuderia Filipinetti, fondata da un ginevrino, ma dopo due anni si separano e rimasto senza team, ne crea uno tutto suo: il Siffert Racing Team. Per mantenere la sua struttura deve lavorare part-time, ma la prima soddisfazione arriva subito, con il primo successo in F1 a Syracuse al volante della sua Lotus, in una volata decisa per tre metri nella quale batte il campione del mondo Jim Clark. In totale nella classe regina vincerà due GP e tre altri in prove non valide per il campionato, per un totale di sei podi, due pole position e quattro giri più veloci in gara. Ancora più ricco il suo palmarès in F2, dove vinse 14 volte in 41 apparizioni. L'elvetico si distingue anche nelle corse di durata con i prototipi, dove vince tra le altre la 24 Ore di Daytona, la 12 Ore di Seebring, la 1000km del Nürburgring e la Coppa Florio.
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