Calcio - Il commento

Questa volta è Davide a doversi arrendere a Golia

Svizzera fuori a testa alta e il Wankdorf applaude il suo percorso

  • Oggi, 08:43
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Un abbraccio con tutto il popolo rossocrociato

  • Keystone
Di: Simone Giambonini 

In questa occasione è stato Golia a prevalere su Davide. Spada, lancia e giavellotto hanno avuto la meglio sulla fionda e il sasso nelle mani del giovane pastore, il quale non è riuscito a mirare la fronte del gigante filisteo. E non perché la Svizzera non ci abbia provato, intendiamoci. È vero, le occasioni nel complesso sono state poche, a tratti il pallone tra i piedi delle elvetiche pareva scottare come brace ardente e il rigore fallito inizialmente avrebbe potuto raccontare un’altra partita, ma Wälti e compagne hanno messo in campo l’anima, hanno tentato in tutti i modi di mettere in difficoltà le campionesse del mondo, coloro che da anni esprimono probabilmente il miglior calcio del pianeta.

Proprio come Davide, le rossocrociate si sono presentate alla battaglia armate solo di una fionda antica composta da due elementi principali. Il primo, la sacca di lancio, era il piano partita ben studiato da Pia Sundhage e il suo staff: coprirsi con attenzione, anche con delle marcature a uomo preventive, per poi sfruttare le ripartenze con la velocità di Beney, la classe di Schertenleib e l’imprevedibilità di Reuteler. E per oltre un’ora, al netto del rigore sbagliato all’8’ dalle avversarie, ha pure dato i suoi frutti. È un peccato che Athenea abbia poi punito le svizzere nel momento sbagliato, quando stavano reagendo alla grande al clamoroso doppio palo ospite.

Il secondo elemento, i lacci che fanno roteare il sasso, era invece il pubblico. Ancora più coinvolto rispetto alle uscite precedenti, continuava a spingere le elvetiche, mettendo benzina nelle loro gambe nei momenti più complicati. Con la sola fionda sarebbe stato praticamente impossibile abbattere il gigante, ma almeno ha permesso alle rossocrociate di svolgere una signora partita e di uscire dal campo a testa alta. Al termine del confronto, malgrado l’eliminazione e qualche lacrima in volto, le giocatrici hanno potuto vivere l’ennesimo momento magico con i loro tifosi che le hanno ringraziate e circondate di affetto. Un degno modo per chiudere un cammino storico, destinato a lasciare un’eredità meravigliosa a tutto il movimento femminile svizzero.

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