Calcio - Women’s Euro

Reuteler brilla durante tutta la solida campagna elvetica

Le pagelle: sono diverse ad aver convinto nelle quattro partite dell’Europeo

  • Oggi, 14:17
  • Oggi, 15:30
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Protagonista indiscussa

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Di: Simone Giambonini 

Livia Peng 5: la prima rete incassata con la Norvegia è sia colpa sua che della difesa. Poi va in crescendo, mette una pezza in alcuni momenti chiave e anche grazie alle sue parate la Svizzera arriva ai quarti. “Chi giocherà in porta? Ci sarà un cambio tra una partita e l’altra?”, ci si chiedeva prima del torneo. E invece lei ha convinto quasi tutti, soprattutto Pia Sundhage e il suo staff.

Julia Stierli 3,5: lenta e poco mobile, fatica più del dovuto in alcune situazioni, mentre in altre si comporta discretamente. Sul voto pesa l’autorete nella sfida d’esordio contro la Norvegia e la bocciatura nella sfida decisiva.

Viola Calligaris 4,5: sbavature a parte, come il calcio di rigore concesso con la Finlandia, è una delle due certezze della difesa. Si muove con autorità come braccetto destro e fa altrettanto come centrale della difesa a quattro. La sua esperienza e la sua duttilità servono come il pane al reparto arretrato.

Noelle Maritz 5: stesso discorso di Viola Calligaris, solo con qualche sbavatura in meno. Era da un po’ di tempo che non giocava così in Nazionale e quando fornisce queste prestazioni anche le compagne riescono a dare il meglio di loro.

Nadine Riesen 4,5: parte alla grandissima, segna ed è inarrestabile come un fiume in piena. Poi un problema alla caviglia la frena e diventa meno dirompente in fase offensiva.

Iman Beney 5: interpreta con intelligenza ed esplosività un ruolo più difensivo rispetto a quello con lo Young Boys, ovvero l’esterno a tutta fascia. Nel complicatissimo quarto di finale da punta centrale fatica a trovare spazio e movimenti corretti, ma vista anche la giovanissima età, 18 anni, la Nazionale potrà decisamente contare su di lei per il futuro.

Lia Wälti 5: arriva all’Europeo in condizioni fisiche pessime, eppure sceglie lei stessa di restare in campo ogni singolo minuto. È una grande leader del centrocampo e di tutta la squadra, una delle poche che conferma con continuità di avere il livello delle migliori giocatrici del mondo.

Smilla Vallotto 4,5: inizia un po’ in sordina, con qualche errore di troppo. Nel corso del torneo cresce visibilmente, si afferma come una preziosa alleata di Wälti in mezzo al campo e lascia intravedere un buon potenziale per il futuro.

Géraldine Reuteler 5,5: è lei la grande stella della squadra. Dribbling, tiro, passaggi, intelligenza tattica e così via. Non a caso viene eletta miglior giocatrice in tutte e tre le partite della fase a gironi. È il nostro motore, da cui ci si può sempre aspettare la giocata.

Sydney Schertenleib 4: è la più giovane di tutta la competizione e possiede un potenziale enorme. Purtroppo, non sempre riesce ad entrare in partita e per lunghi tratti sparisce un po’ dal confronto. Sarà la grande stella del futuro?

Riola Xhemaili 4: parte male con la Norvegia e viene immediatamente bocciata da Pia Sundhage. Il gruppo però è forte, unito e lei rimane concentrata. Non a caso si fa trovare al posto giusto al momento giusto e contro la Finlandia segna il gol più importante della sua carriera.

Svenja Fölmli 3,5: tanta grinta, diversi palloni tenuti su battagliando con la difesa avversaria, ma poco altro. A tratti è macchinosa e imprecisa, c’è ancora da lavorare per diventare l’attaccante titolare di questa Nazionale.

Alayah Pilgrim 4,5: la spacca partite per eccellenza. È sua la rete contro l’Islanda che ci permette di arrivare alla sfida contro la Finlandia con due risultati su tre per passare il turno e nei quarti di finale è una delle poche a rendersi pericolosa.

Leila Wandeler 4,5: ha lo stesso ruolo della sua collega appena citata. All’Olympique Lione deve ancora entrare nelle gerarchie della prima squadra, ma in questo Europeo dimostra di possedere il talento necessario per farcela. La 19enne è un’altra su cui investire per il futuro.

Ana-Maria Crnogorcevic 4: fisicamente non al meglio. Quando viene chiamata a giocare da terzina porta a casa il minimo sindacale, senza brillare ma senza errori gravi. Vista la sua esperienza è un importantissimo elemento per lo spogliatoio, una fonte d’ispirazione per le più giovani.

Noemi Ivelj 3,5: giovanissima, è ancora una giocatrice acerba e lo si vede. Per essere una centrocampista il pallone scotta un po’ troppo tra i suoi piedi. Il margine di crescita è tuttavia interessante e ha tutto il tempo per migliorare.

Alisha Lehmann 4: gioca pochissimo, ma entra con il piglio giusto in campo. È lei a fare il discorso prepartita in spogliatoio ed è uno degli elementi che tiene unito il gruppo.

Elvira Herzog, Nadine Böhi, Laia Ballesté, Sandrine Mauron, Coumba Sow, Meriame Terchoun S.V.

Pia Sundhage 5: la sua guida ci porta a un traguardo storico, mai raggiunto in un Europeo dalla Nazionale femminile. È un’allenatrice che punta sull’unione del gruppo e prepara meticolosamente le partite. Rimarrà? Sarebbe un peccato interrompere questo percorso.

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