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Nomadland

Il film di Chloe Zhao che ha stravinto agli Oscar

  • 4 maggio 2021, 14:13
  • 14 settembre 2023, 09:27

Nomadland, la recensione di Michele Serra

RSI Play Top 04.05.2021, 14:13

Di: Michele Serra

Matsuo Bashō è stato un poeta giapponese del 1600 che ha passato gran parte della sua vita in viaggio per le campagne del paese. Nel suo diario di viaggio ha scritto: “chi trascorre una vita fluttuante su una barca, oppure chi accoglie la vecchiaia con in mano la briglia di un cavallo, viaggia giorno dopo giorno, e fa del viaggiare la sua dimora.”

Sono parole che potrebbero bene adattarsi alla protagonista di Nomadland. Anche se il personaggio interpretato da Frances McDormand non affronta la maturità della sua vita in sella a un cavallo, ma alla guida di un bel van Ford trasformato in casa nomade. E il film in fondo si muove intorno a una domanda fondamentale: ci può essere qualcosa di buono nella scelta di diventare nomadi moderni?

Da discutere peraltro se, nel caso della protagonista del film, si tratti di qualcosa anche lontanamente assimilabile a una scelta. Fern ha perso il marito e il lavoro, la città dove viveva è stata abbandonata dalla popolazione: se davvero è una scelta, i margini sono senza dubbio stretti. Quello che sorprende, nel film ormai premiatissimo di Chloe Zhao, è la sensazione che la protagonista, costretta a una vita nomade, a rimbalzare tra diversi lavori precari e usuranti, non abbia del tutto perso la fiducia nella società che le sta intorno. O forse, ancora di più, l'idea che la resistenza umana sia più forte dei colpi che il modo di vivere capitalista può infliggere a chi non riesce a raggiungere gli standard che gli vengono imposti. È davvero così?

Al di là di tutte le domande che Nomadland lascia in sospeso, di una cosa possiamo essere certi: il Miglior Film degli Oscar 2021 è il film più adatto all'anno che abbiamo passato. Comincia tra le corsie di un centro di smistamento di un colosso dell'e-commerce, e già questo sarebbe abbastanza per definire il film contemporaneo. Ma c'è di più: anche se alcune sequenze che vedono protagonista il paesaggio americano avrebbero sicuramente reso di più sul grande schermo, per la maggior parte Nomadland è un film intimo, centrato sul volto della sua protagonista. Quindi buono per essere goduto anche sul piccolo. È un film che parla di tranquillità, dei concetto di casa e comunità, dello stare separati pur rimanendo parte della stessa società. Facile capire perché abbia colpito il nostro immaginario proprio nell'anno della pandemia e dei lockdown.

Ora lo stile di Chloe Zhao, che sta a metà tra il linguaggio della fiction e quello del documentario – qualcuno ha parlato di stile giornalistico – sarà messo alla prova in modo definitivo: la Zhao ha girato l'ultimo film Marvel The Eternals, in uscita a novembre. Nel breve arco di un anno, potrebbe diventare la regista non solo più premiata, ma anche più versatile della Hollywood moderna.

Nomadland (USA, 2020)
Regia: Chloé Zhao
Interpreti: Frances McDormand, David Strathairn, Linda May
Durata: 107'

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