Immagina di essere un’artista a cui viene proposto di cantare all’interno di uno stadio che prima non esisteva. Uno stadio enorme, monumentale, creato su misura e a tempo record per dare vita a uno show senza precedenti. Be’, sembra tutto un po’eccessivo, finché non scopri che l’artista in questione è Adele: la popstar mondiale che da oltre 15 anni ci incanta e ammalia, la voce di una generazione, o forse più di una. E così il 2 agosto la sua residency allo stadio di Monaco di Baviera (temporaneamente soprannominato Adele Arena) è ufficialmente cominciata e si protrarrà fino alla fine del mese. La cantante britannica ha annunciato di volersi prendere una lunga pausa non ben definita dalla musica, per dedicarsi ad altri progetti. Intanto, però, ha deciso di salutare il suo pubblico con dieci date europee costruite ad arte per essere ricordate.
Uno stadio all’altezza della sua performer. A colpo d’occhio ha la forma di un’enorme conchiglia dominata da un megaschermo largo 220 metri. Per farsi un’idea delle dimensioni, basti pensare che la persona più lontana tra il pubblico (circa 75mila persone a serata) non riesce ad inquadrare l’intero schermo con il cellulare senza usare la funzione panoramica. Un modello che in futuro potrebbe essere adottato da altri artisti, perché ora Adele ha creato un precedente di una portata gigantesca.
Prima delle date a Monaco di Baviera, Adele si è esibita in una serie di spettacoli a Las Vegas dove terminerà con altri due a novembre di quest’anno. I residency show, soprattutto negli Stati Uniti, sono un fenomeno di tendenza. Si tratta sostanzialmente di diversi concerti ripetuti sull’arco di più serate, sempre nello stesso luogo. In passato gli artisti alla fine della loro carriera sfruttavano le residency per esibirsi, ma oggi sono delle opportunità per molti performer (vedi Adele, gli U2 o Céline Dion), oltre a rappresentare dei veri business: funzionano, e allora perché non investirci?
Adele si prende una pausa dalla musica, dicevamo. D’altronde aveva già detto diversi mesi fa di non avere nuovi brani da proporre e forse questo momento segnerà un primo e un dopo nella sua carriera. Una carriera costellata di successi, live incredibili e premi. Per citarne alcuni, oltre 120 milioni di dischi venduti nel mondo, incetta di Grammy e Brit Awards e anche l’Oscar per la miglior canzone con Skyfall, tratta dall’omonimo film di James Bond (2013).
Va detto, la cantante si è spesa molto e ha ottenuto in cambio tanto, senza però essere onnipresente. Ha pubblicato 4 album in 16 anni di carriera, una scelta che l’ha portata a concentrarsi sulla qualità e le ha probabilmente permesso di non perdersi nel frullatore musicale contemporaneo. Less is more, insomma. E, diciamocelo, se sei Adele forse te lo puoi anche permettere senza stare a pensarci su troppo.
Il primo di questi album, 19, esce nel 2008 ed è un disco di genere pop soul che inizia a far conoscere la cantante al grande pubblico. Un paio d’anni prima, Adele, nata a Londra nel 1988, aveva iniziato a caricare con successo su MySpace alcune delle sue canzoni. Mossa che l’ha portata ad essere invitata a diversi programmi tv britannici e in seguito a registrare il suo album d’ esordio.
Ma è con il secondo disco, 21 (2011), che Adele spicca decisamente il volo. Quello che succede è che in breve tempo si rivela un successo commerciale e di critica globale. La maggior parte dei brani sono autobiografici (come Someone Like You e Rolling in the Deep) e raccontano la sofferenza dovuta alla fine della storia d’amore che la cantante vive in quel periodo.
La popstar nel 2015 torna con il singolo Hello, che anticipa il suo terzo album, 25. E poi ancora, a distanza di sei anni, nel 2021, esce 30. Entrambi gli album non fanno che riconfermare la presa sul suo pubblico, ottenendone anche di nuovo. È innegabile, c’è chi giudica la sua musica sempre uguale, incapace di evolversi e avvolta attorno agli stessi temi struggenti: amore, fine dell’amore, relazioni, rimpianti e risentimento. Forse una parte di vero c’è, la formula è quella. Però con lei funziona.
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Telegiornale 13.02.2017, 20:00
Adele negli anni ci ha abituati ai suoi cicli: presenze memorabili ed eleganti, lunghe assenze e ritorni. Ci ha regalato delle ballad senza tempo accompagnate dalla sua voce precisa e calda, in grado di raggiungere così tante sfumature e tonalità espressive. Ora siamo alla chiusura di un cerchio, di una fase durata 16 anni. Quello che è certo è che se e quando tornerà, ce ne accorgeremo.
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Rete Tre, Piscina Party 14.08.2024, 13:45