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Come sono i dischi usciti a novembre 2023?

Rassegna stampa musicale internazionale con: Sfera Ebbasta, Andre 3000, Hotline TNT, Van Morrison, Fulminacci

  • 1 dicembre 2023, 22:29
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A fine mese, ogni mese, guardiamo alle uscite degli ultimi trenta giorni (o trentuno, o ventotto), lasciandoci guidare dalle recensioni delle testate specializzate. Dalle star affermate all’underground, ecco gli album che meritano ascolto e attenzione.

Italia: Sfera Ebbasta - X2VR

X2VR non è una rivoluzione di Sfera né tantomeno un ritorno alle origini (nonostante qui si riformi la coppia con Charlie Charlies il suono rimane esattamente quello che conosciamo), ma un disco che sta un po’ nel mezzo tra un eventuale e futuribile passaggio di maturità e il solito Sfera di sempre. Abbandonate, almeno qui, le velleità internazionali di Famoso (dove apparivano J Balvin, Diplo, Future, Offset e Steve Aoki) quanto l’esperimento non propriamente riuscito di Italiano, l’EP collaborativo con Rvssian, X2VR riporta Sfera a casa, in Italia, nel suo blocco, ma con una mentalità di chi ora deve fare i conti con il lato oscuro del successo, quello che eventualmente cambia una persona per sempre.
(Rolling Stone Italia)

USA: André 3000 - New Blue Sun

Come promette l’etichetta di avvertimento che appare sulla copertina del vinile, non ci sono rime - non una sola parola è pronunciata, cantata o rappata - ma questo non significa che André non abbia qualcosa da dire. Nonostante, o forse proprio per la sua mancanza di linguaggio, New Blue Sun è la musica più emotivamente diretta che André abbia mai realizzato. I metodi possono essere obliqui, la strumentazione spesso poco chiara, lui stesso a volte sembra scomparire o perdersi nelle sue ricerche... ma il senso di tristezza, perdita e pace che permea questa musica rende l’album assolutamente da non perdere.
(Pitchfork)

USA: Hotline TNT - Cartwheel

Il 2023 ha già visto una serie di uscite indie che sperimentano con chitarre esplosive, alt rock anni ‘90 e tutta la tavolozza dello shoegaze. Wednesday ha aumentato la distorsione e l’ha unita con il twang del country sudista in Rat Saw God; Yeule, artista glitch-pop, ha portato Mellon Collie and the Infinite Sadness degli Smashing Pumpkins in una valle misteriosa, con il suo Softscars; gli eroi dello shoegaze Slowdive e Blonde Redhead sono tornati con i loro dischi. Ma l’interpretazione del genere da parte degli Hotline TNT suona più in linea con i dischi seminali del genere di 30 anni fa. Cartwheel è da manuale: chitarre vaporose con accordatura disarmonica e testi romantici, di ampio respiro. Offre ottime motivazioni se qualcuno si stesse chiedendo perché questo suono sta avendo una notevole rinascita negli ultimi tempi.
(Paste)

Irlanda del nord: Van Morrison - Accentuate The Positive

È un sollievo che Accentuate The Positive sia, puramente e semplicemente, un album di cover, una raccolta di canzoni tratte per lo più dalla metà del XX secolo, arrangiate nello stile della versione R&B, country o rock’n’roll che più sta a cuore al musicista, ed eseguite con la maestosa disinvoltura che solo Van Morrison sa dare a una canzone.
Bisogna riconoscere - in modo del tutto sorprendente - che in nessun momento Morrison fa ciò che la maggior parte degli artisti fa con un disco composto interamente da cover, cioè strapazzarle fino a renderle gonfie e orribili. Al contrario, si attiene strettamente ai suoi arrangiamenti preferiti, ma, essendo uno dei grandi geni della musica popolare, riesce anche a fare suoi questi vecchi e polverosi classici.
(Classic Rock Magazine)

Italia: Fulminacci - Infinito +1

Freschezza: è la sensazione che si prova ad ascoltare i dieci pezzi contenuti in Infinito +1. Fulminacci ha lavorato all’ideale successore di Tante care cose insieme al coetaneo Okgiorgio, vero nome Giorgio Pesenti, produttore bergamasco già dietro alle hit dei Pinguini Tattici Nucleari (Riccardo Zanotti, il frontman del gruppo, duetta con Fulminacci su Puoi): ha aiutato il cantautore a sperimentare a livello sonoro e a sentirsi un po’ meno “giovane vecchio”, come si autodefinisce in Spacca, il brano che apre l’album, così fomentoso da suonare come un cazzottone in un occhio.
È il manifesto di un album vulcanico, esplosivo, in cui Fulminacci - che pure qui e là non manca di svelare il suo lato più sorprendentemente intimista e romantico, come su Simile, una ballatona piano e voce un po’ mccartneyiana - riprende la lezione di maestri come Daniele Silvestri e Jovanotti, la filtra attraverso il suo gusto musicale (il surf rock di Tutto inutile, con la chitarra che cita Misirlou di Dick Dale, tema poi ripreso da Quentin Tarantino per i titoli di testa di Pulp fiction e arrivato ai giovanissimi grazie a Pump it dei Black Eyed Peas, il pop in levare di Filippo Leroy) e propone qualcosa di personalissimo, che non ha eguali nel panorama pop italiano contemporaneo.
(Rockol)

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