Dici Strauss e pensi a tre parole: Vienna, valzer, Ottocento. Tale è l’importanza che questa dinastia ha rivestito sulla scena musicale della capitale austriaca, un’eredità più viva che mai. In occasione del bicentenario dalla nascita di Johann II, Flavia Foradini ha curato due puntate di Laser dedicate all’epopea degli Strauss.
Una famiglia dominante nelle sale da ballo viennesi del XIX secolo, con Johann figlio che ne è diventato l’esponente più celebre, fino a raggiungere la fama globale. Nato nel 1825, crebbe in un ambiente permeato di musica, assistendo fin da bambino, assieme ai fratelli Josef e Eduard, alle prove del padre Johann Strauss senior, affermato compositore di musica da ballo.
Sulle ali del valzer
Laser 21.10.2025, 09:00
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Il valzer si impose come il ballo per eccellenza nell’Austria di quel periodo. È il musicologo Thomas Aigner a definire i tratti di «una danza molto vivace, direi fluttuante, molto elegante». «C’è questo tempo di 3/4 che però non viene suonato come tale», evidenzia la storica Lisa Noggler-Gürtler «il secondo tempo è in lieve anticipo, mentre il terzo viene leggermente ritardato. È questa la tipicità viennese, che ha un grande influsso sul ritmo e porta a volteggiare quasi in trance».
All’epoca le finanze austriache erano provate dalle guerre napoleoniche e dall’organizzazione del Congresso di Vienna (1814-1815). Il Congresso riportò in sella l’assolutismo e l’ascesa del principe Metternich diede il via a un periodo segnato dalla repressione politica. Tempi cupi, insomma, in cui la musica da ballo rappresentava una valvola di sfogo per la popolazione: «Ballando, la gente poteva dimenticare le preoccupazioni quotidiane», ricorda Aigner.
Nonostante l’opposizione del padre, Johann Strauss figlio intraprese la carriera musicale debuttando nel 1844 a 19 anni. Il suo successo fu immediato e presto si affermò come una vera e propria star internazionale, la prima “popstar” in senso moderno, conosciuta dagli Stati Uniti alla Russia. Merito anche di una accurata strategia che oggi definiremmo di marketing: curava molto la sua immagine pubblica e gestiva abilmente i rapporti con la stampa, che foraggiava con notizie non sempre veritiere.
Strauss figlio sviluppò uno stile più elaborato, trasformando il valzer da semplice musica da ballo a brano da concerto. Come spiega Aigner: «Lui ha scritto alcune composizioni che non sono più pensate per il ballo. Certo, quasi tutti i valzer di Strauss si possono ballare, non c’è alcun dubbio, ma alcuni erano pensati proprio solo da ascoltare».
Le sue tournée internazionali contribuirono enormemente alla fama di Vienna come capitale della musica. Strauss riuscì a vivere agiatamente della sua arte, con compensi sempre crescenti. Particolarmente redditizie furono le operette.
Alla sua morte nel 1899, Strauss era ormai un’icona della musica viennese. La sua popolarità continuò anche dopo la morte, tanto che i nazisti cercarono di “arianizzarlo” falsificando documenti che ne attestavano origini ebraiche.

Sulle ali del valzer
Laser 22.10.2025, 09:00
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Oggi Johann Strauss figlio è considerato uno dei massimi esponenti della musica viennese dell’Ottocento. Il suo valzer più famoso, Sul bel Danubio blu, è entrato nell’immaginario collettivo. Nel 2017 il valzer viennese è stato inserito nel patrimonio immateriale dell’UNESCO, a testimonianza del suo valore artistico e culturale.
La famiglia Strauss ha lasciato un’impronta indelebile nella storia della musica, conquistando il mondo anche grazie al Concerto di Capodanno, che ogni primo gennaio dal Musikverein di Vienna raggiunge milioni di appassionati in tutto il pianeta.
Celebrando il re del valzer
Musicalbox 23.10.2025, 15:30
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