Un romanzo di idee

In La lettera di Gertrug di Björn Larsson, pubblicato da Iperborea, ritroviamo molti dei temi cari all'autore.

Larsson - l''amato autore di La vera storia del pirata Long John Silver - è sinonimo di mare come luogo prediletto di avventure, come condizione ideale per entrare in contatto con sé stessi e contemporaneamente come via di scampo dalle costrizioni.

Ma nei libri di Larsson ritroviamo anche temi a lui cari come: il diritto dell’individuo di cercare sé stesso, la libertà vissuta come conquista (perché liberi non si nasce, si diventa) ma anche come ineluttabile bisogno di ogni individuo; l'idea di libertà come avventura coniugata al dubbio e alla ricerca del sapere affrontando temi profondi quali identità, scienza, etica, fede, laicità, fondamentalismo e xenofobia; e con essi l’esplorazione dei lati oscuri dell’uomo e la tentazione umana troppo umana di trovare la propria identità a discapito dell’altro.

Al centro de La lettera di Gertrug c'è un tema scottante: la storia è quella di Martin, genetista dalla carriera brillante, con una famiglia felice, che alla morte della madre ne scopre la vera identità. Non si chiamava Maria ma Gertrud ed era ebrea. La madre ha voluto nascondere a tutti la sua identità per paura di rivivere l’orrore vissuto nei lager nazisti, per proteggere il figlio da rigurgiti neonazisti e perché il figlio potesse, un giorno, scegliere se riconoscersi ebreo oppure no. Potesse scegliere la propria identità, scegliere chi essere e diventare.

Qui si aprono le mille domande: cosa significa essere ebreo, e in base a quali criteri decidere chi sei? Martin si getta quindi in studi e letture con lo spirito scientifico che lo connota. Quando però la storia diventa di dominio pubblico durante un convegno di scienziati… la situazione deflagra e non senza conseguenze.