Il cardinale Pell durante la testimonianza
Modem

CHIESA E PEDOFILIA

  • 01.03.2016
  • 36 min
  • keystone
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Con l’Oscar al miglior film assegnato ieri a “Il caso Spotlight”, il tema della pedofilia nella Chiesa si ripropone all’attualità. Il film racconta l’inchiesta condotta dai giornalisti del Boston Globe sui casi celati per anni dalla Chiesa locale. Al quotidiano quell’indagine valse il premio Pulitzer. Per la Chiesa cattolica americana significò immensi problemi, d’immagine, d’ordine etico e finanziari. Per il Vaticano quella fu la vicenda che pose definitivamente il problema davanti all’opinione pubblica mondiale e costrinse a una reazione, a una condanna: prima giunse timida, poi con papa Ratizinger più vigorosa.

Purtroppo, questo triste capitolo non si è ancora chiuso. Sempre ieri, in Vaticano, il Cardinale Pell ha ammesso gli errori commessi in passato dalla Chiesa australiana, dove il caso più eclatante è quello di un prete autore di decine e decine di abusi, ora finito in prigione, ma che per molto tempo fu spostato da una parrocchia all’altra e mai denunciato. Come in altre situazioni, i fatti risalgono a diversi anni fa, ma la vicenda ricorda la difficoltà della Chiesa nel gestire il problema. In alcuni paesi, in alcune diocesi, le risposte sono state concrete. In altre il tema degli abusi su minori resta almeno in parte sommerso. Che cosa è stato fatto allora? E che cosa resta da fare?

Ne discutiamo a Modem con Bruno Boccaletti, responsabile info religiosa RSI; Massimiliano Frassi, presidente di Prometeo, associazione italiana delle vittime di pedofilia; Monsignor Sandro Vitalini, pro vicario generale della diocesi di Lugano; il vaticanista Marco Politi.

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