Il radon è un gas radioattivo inodore, incolore e solubile in acqua. Nell’ambiente alpino è presente, perché è il primo prodotto della catena di decadimento dell’uranio, altro elemento ben rappresentato nelle rocce alpine. Il radon in natura non presenta alcun pericolo. Infatti, una volta che esala dalle rocce, si disperde nell’aria e la sua radioattività si confonde con quella naturale di fondo. Il radon può diventare pericoloso per la salute dell’uomo se ha la possibilità di accumularsi in ambienti chiusi. Esso arriva generalmente nelle case risalendo dalle anfrattuosità del sottosuolo e approfittando di crepe presenti nell’edificio. Il gas radioattivo può raggiungere le abitazioni anche via l’acqua potabile che a sua volta si è arricchita di radon nelle falde e nelle sorgenti. Tuttavia, questo apporto di radon all’atmosfera delle case è, nella maggioranza dei casi, trascurabile. Solo in luoghi particolari, come per esempio nei locali annessi ai bacini di raccolta e di distribuzione dell’acqua potabile, il gas può concentrarsi in maniera pericolosa. Anche in questo caso però le soluzioni non mancano. Nel servizio vediamo quelle adottate dal comune di Orsières, in Vallese.