Biden rinuncia e fioccano le donazioni

Poco dopo il ritiro di Biden la vicepresidente Kamala Harris ha passato più di dieci ore telefonando a oltre cento leader di partito, membri del Congresso, governatori, dirigenti sindacali e leader di organizzazioni per i diritti civili e di advocacy per capire il consenso intorno alla sua candidatura. Lo scrive la CNN.

Secondo l’emittente televisiva statunitense, Kamala Harris ha ottenuto finora l’appoggio di oltre 500 delegati democratici, su un totale di 4’700 che saranno alla Convention del partito in programma in agosto a Chicago per la sua nomina a candidata alle presidenziali di novembre.

I 50 presidenti statali del partito democratico hanno appoggiato Kamala Harris, sostenendola come nuova candidata presidenziale del partito, che si confronterà con Donald Trump. I presidenti hanno tenuto una conference call dopo che Joe Biden ha annunciato che si sarebbe fatto da parte come candidato del partito.

“Dopo l’annuncio del presidente Biden, i nostri membri si sono immediatamente riuniti per unirsi attorno al candidato che ha esperienza di vittorie in elezioni difficili e che è un leader comprovato sulle questioni che contano per gli americani: libertà riproduttiva, prevenzione della violenza armata, protezione del clima, riforma della giustizia e ricostruzione dell’economia”, ha affermato Ken Martin, presidente dell’Associazione dei comitati democratici statali, in una dichiarazione.

“Ho grande rispetto per la decisione del presidente americano. Joe Biden ha messo gli interessi del suo Paese al di sopra dei propri”. Lo ha detto la ministra degli Esteri tedesca, Annalena Baerbock, al suo arrivo al Consiglio Esteri dell’UE, evidenziando che il presidente americano “ha fatto moltissimo per le relazioni transatlantiche, non solo durante il suo mandato presidenziale” ma “durante tutta la sua vita politica”.

La Baerbock ha ricordato anche il lavoro svolto da Biden per rafforzare “la sicurezza nell’alleanza transatlantica”. “La NATO è più forte che mai perché abbiamo agito e agiamo uniti e insieme”, ha sottolineato la ministra.

Donald Trump ha donato due volte alla campagna di Kamala Harris quando lei era candidata alla carica di procuratore dello Stato della California. Lo ricorda il New York Times, rimarcando che l’ex presidente versò alla campagna della Harris 6’000 dollari tra il 2011 e il 2013

Un sostegno alla candidatura di Kamala Harris è arrivato pure dal governatore della Pennsylvania Josh Shapiro, che è a sua volta alla guida di uno degli stati chiave per la conquista della Casa Bianca e uno dei papabili vice di Harris.

Pure Adams Schiff, il deputato democratico stretto alleato dell’ex speaker alla Camera, Nancy Pelosi, appoggia Kamala Harris. “Sono contento di sostenerla. Ha la leadership e la tenacia che serve per battere Trump. La posta in gioco è alta e dobbiamo concentrare le nostre energie per eleggere Kamala e battere Donald Trump”, ha detto Schiff.

#Mamala2024 e #Madam President sono due degli hashtag che spopolano in rete dopo che Joe Biden si è ritirato dalla corsa dando il suo endorsement a Kamala Harris, conosciuta anche come Mamala, come la chiamano i figli del marito, una crasi tra “mom” (mamma) e il suo primo nome “Kamala”.

“Abbiamo bisogno che tu sia la Mamala del nostro Paese”, ha scritto un utente su X. Ma i “meme” più divertenti sono sul suo possibile numero due, con una scelta che pare obbligata (uomo bianco del Midwest) per bilanciare il ticket e difendere il ‘Blue Wall’.

Il programma satirico Daily Show la ritrae invece mentre telefona e chiede “Buongiorno. Parlo con l’emporio commerciale dei tizi bianchi del Midwest?” Un altro comico pubblica il menu di Kamala per il suo potenziale vice: una lista di soli vini bianchi.

La pressione dentro il partito si stava facendo ogni giorno sempre più insostenibile, la lista di chi chiedeva all’ottantunenne presidente di farsi da parte sempre più lunga, con i vertici del partito democratico spaventati dalla prospettiva di una disfatta a novembre; cioè con la perdita non solo della Casa Bianca, ma anche di Camera e Senato. Il passo indietro era inevitabile

Il presidente Joe Biden “concluderà il suo mandato”. Lo ha assicurato il portavoce della Casa Bianca Andrew Bates alla CNN. “È impaziente di terminare il suo mandato e di ottenere altri risultati storici per il popolo americano”, ha affermato Bates, dopo che alcuni repubblicani, a partire dallo speaker della Camera Mike Johnson, ne hanno chiesto le dimissioni da presidente.

Donald Trump ha chiesto che il prossimo dibattitto fra i candidati alla presidenza, che è in calendario in settembre sia su Fox, emittente a lui vicina, e non sulla rete ABC come inizialmente programmato quando Joe Biden era il candidato presidenziale democratico

“Biden ha fatto una scelta coraggiosa. I democratici ora devono cogliere l’occasione”. Lo afferma il New York Times, sottolineando che con la decisione di lasciare alla fine del mandato, Biden aumenta “notevolmente le chance del suo partito di proteggere il Paese dal pericolo di un ritorno di Donald Trump alla presidenza”.

Il presidente in carica “ha fatto una cosa che Trump non farà mai: ha messo l’interesse del Paese davanti al suo orgoglio e alla sua ambizione”, aggiunge il New York Times. “Biden ha fatto la sua parte, ma il progetto democratico non è mai completo. Il lavoro passa ora alla nuova generazione di leader politici e agli americani”, pone in rilievo il giornale lunedì.

Per alcuni, il ritiro del presidente degli Stati Uniti Joe Biden dalla corsa alla Casa Bianca era una conclusione scontata. Ma da New York al Michigan, molti elettori democratici sono preoccupati per la prossima fase della campagna presidenziale e hanno la sensazione di fare un salto nel vuoto: “È solo un’altra fase di questo caotico circo”, sospira uno di loro.

Inizialmente si vedeva come “ponte fra generazioni”, poi la decisione di ricandidarsi, ma con il tempo sono emersi sempre più evidenti i segni dell’età.

Alla convention del Partito democratico che si terrà a Chicago a metà agosto, la scelta di Kamala Harris sembra ora molto probabile, ma non sarà automatica. L’ex presidente Bill Clinton e sua moglie Hillary Clinton, ex segretario di Stato e candidata alle elezioni presidenziali otto anni fa, hanno annunciato intanto il loro sostegno a Kamala Harris.

Da parte democratica, dove la pressione sul presidente è aumentata costantemente nelle ultime settimane, sono piovuti elogi, tra cui quello dell’influente leader dei Democratici al Senato, Chuck Schumer, che lo ha salutato come un “grande patriota”.

Anche un’altra importante esponente del partito, Nancy Pelosi, ex presidente della Camera dei rappresentanti degli Stati Uniti, ha elogiato “uno dei presidenti più importanti della storia americana”.

Gavin Newsom appoggia Kamala Harris per la presidenza. “Con la democrazia e il nostro futuro in gioco, nessuno è meglio di Kamala Harris per guidare il nostro Paese nella giusta direzione”, afferma il governatore della California.

“Grazie Joe”. Decine di manifestanti si sono radunati nella notte fuori dalla Casa Bianca per ringraziare Joe Biden per i suoi anni al servizio del Paese, dopo l’annuncio del suo ritiro dalla corsa alla Casa Bianca 2024.

Alexandria Ocasio-Cortez, la deputata star dei democratici, appoggia Kamala Harris. “Sarà la nostra prossima presidente. Assicuro il mio sostegno per assicurare la sua vittoria”, ha detto la deputata sui social network. “Ora più che mai è cruciale per il nostro partito e il Paese unirsi per battere Donald Trump e la minaccia che rappresenta alla democrazia”, ha aggiunto.

Nessun motivo di salute ha giocato un ruolo nella decisione di Joe Biden di ritirarsi. Lo afferma un funzionario della Casa Bianca. Il presidente nelle ultime settimane aveva detto che solo un motivo di salute lo avrebbe spinto ad abbandonare.

“Sono onorata di avere l’appoggio del presidente e la mia intenzione è guadagnarmi e vincere questa nomination. Questi non sono tempi normali e queste non saranno elezioni normali. Ma questa è la nostra America. E io ho bisogno di voi in questa battaglia”. Lo afferma Kamala Harris in uno dei suoi primi messaggi di raccolta fondi.

“Biden è fuori. Gli auguriamo buona salute. Gli obiettivi dell’operazione speciale militare saranno raggiunti”. Così il vicepresidente del Consiglio di sicurezza russo, Dmitry Medvedev, commenta sul proprio canale Telegram il ritiro di Joe Biden alla corsa per la Casa Bianca.

l partito repubblicano dovrebbe essere rimborsato delle spese sostenute finora nella campagna elettorale perché ora con il ritiro di Joe Biden “dobbiamo ricominciare da capo”. Lo afferma Donald Trump. “Non dovrebbe il partito repubblicano essere rimborsato per frode visto che tutti intorno a Joe, inclusi i medici e i fake media, sapevano che non era in grado di correre o essere presidente?”, mette in evidenza Trump.

Il gruppo di raccolta fondi democratico ActBlue ha annunciato domenica sera di aver registrato la più grande raccolta in un solo giorno per le elezioni presidenziali statunitensi del 2024, dopo il ritiro del presidente Joe Biden. Nel frattempo, ha appoggiato la vicepresidente Kamala Harris.

“Alle ore 21, i sostenitori di base hanno raccolto 46,7 milioni di dollari tramite ActBlue in seguito al lancio della candidatura della vicepresidente Kamala Harris. Questa è la più grande giornata di raccolta fondi del ciclo 2024”, ha dichiarato il gruppo, che facilita la raccolta fondi online per i candidati democratici, sui social network.

Anche il presidente ucraino Volodymyr Zelensky su X si è espresso sull’annuncio giunto dagli Stati Uniti: “L’Ucraina è grata al presidente Biden per il suo incrollabile sostegno alla lotta per la libertà dell’Ucraina, che, insieme al forte sostegno bipartisan negli Usa, è stato e continua ad essere fondamentale. Negli ultimi anni sono state prese molte decisioni forti e saranno ricordate come passi coraggiosi compiuti dal presidente Biden in risposta a tempi difficili”.

JD Vance, il “running mate” di Donald Trump nella corsa alla Casa Bianca, ha attaccato su X la vicepresidente Kamala Harris, accusandola di mentire sulla capacità mentale del presidente Joe Biden.

“Joe Biden - scrive - è stato il peggior presidente della mia vita e Kamala Harris è stata lì con lui in ogni fase del suo cammino. Negli ultimi quattro anni ha co-firmato le politiche di Biden sui confini aperti e sulle truffaldine politiche green che hanno fatto lievitare il costo degli alloggi e dei generi alimentari. Lei è responsabile di tutti questi fallimenti e ha mentito per quasi quattro anni sulla capacità mentale di Biden, accollando alla nazione un presidente che non può svolgere il suo compito”.

#Mamala2024 e #MadamPresident sono due degli hashtag che spopolano in rete dopo l’endorsement di Joe Biden a Kamala Harris, conosciuta anche come Mamala, come la chiamano i figli del marito, una crasi tra “mom” (mamma) e il suo primo nome “Kamala”.

“Abbiamo bisogno che tu sia la Mamala del nostro Paese”, ha scritto un’utente su X. I meme più divertenti sono anche sul suo possibile numero due, con una scelta che pare obbligata (uomo bianco del Midwest) per bilanciare il ticket e difendere il “Blue Wall”: il programma satirico Daily Show la ritrae mentre telefona e chiede “Hello, parlo con l’emporio commerciale dei tizi bianchi del Midwest?” Un altro comico pubblica il menu di Kamala per il suo potenziale vicepresidente: una lista di soli vini bianchi.

Intervenuto in diretta a Infonotte, Massimiliano Herber ha commentato la rinuncia di Joe Biden

Il cancelliere tedesco Olaf Scholz ha elogiato Joe Biden dopo la decisione di ritirarsi dalle elezioni presidenziali americane. “Il mio amico Joe Biden ha ottenuto molto: per il suo Paese, per l’Europa, per il mondo - ha scritto Scholz su X -. La sua decisione di non ricandidarsi merita rispetto”.

La campagna di Biden ha già cambiato il suo nome da “Biden for president” a “Harris for president”, in una lettera mandata alla commissione elettorale federale. Cambiati anche i nomi dei comitati di raccolta fondi: “Harris Victory Fund” e “Harris Action Fund”. Questo, secondo i media, consentirà a Harris di accedere più facilmente ai fondi raccolti finora dalla campagna di Biden.

La vicepresidente degli Stati Uniti Kamala Harris ha dichiarato domenica di sperare di “vincere la nomination” per le elezioni presidenziali democratiche di novembre per “sconfiggere Donald Trump”, dopo che Joe Biden ha annunciato il suo ritiro.

Ha elogiato il “gesto altruistico e patriottico” dell’81enne presidente democratico, che ha annunciato il suo sostegno alla sua candidatura. “Farò tutto ciò che è in mio potere per unire il Partito Democratico - e unire la nostra nazione - per sconfiggere Donald Trump”, ha scritto.

Il ritratto della vicepresidente e potenziale candidata democratica:

Kamala Harris, sostenuta da Joe Biden per sostituirlo nella corsa, sarà “ancora peggio” per il Paese di quanto è stato il presidente democratico, ha accusato domenica il team della campagna di Donald Trump.

“Kamala Harris è ridicola quanto Joe Biden. Harris sarà ancora peggiore di Joe Biden per il nostro Paese”, hanno dichiarato Chris LaCivita e Susie Wiles, a capo della campagna del candidato repubblicano, in un comunicato congiunto.

Anche l’ex presidente statunitense Barack Obama si è espresso in serata su Joe Biden, definendolo “uno dei presidenti più importanti d’America, oltre che un mio caro amico e partner. Oggi ci ha anche ricordato - ancora una volta - che è un patriota di prim’ordine”.

Il prossimo 19 agosto a Chicago si terrà la convention democratica dove Joe Biden cercherà di assicurarsi il sostegno di tutto il partito per far scegliere Kamala Harris nella corsa alla sua successione. A quel punto si porrebbe solo il problema di scegliere il suo vice. Se ci fossero, invece, forti e aperti contrasti su una candidatura Harris, si rischia lo scenario di una convention ‘brokered’, ossia aperta, dove si sfiderebbero vari candidati oltre alla vice presidente.

Tra questi potrebbero esserci i governatori della California Gavin Newsom, del Michigan Gretchen Whitmer e della Pennsylvania Josh Shapiro, che è anche dato in pole position per la vice presidenza. Girano i nomi anche di altri governatori: J.B. Pritzker (Illinois), Tony Evers (Wisconsin) e Andy Beshear (Kentucky).

Costoro dovrebbero contendersi i delegati vinti da Biden alle primarie e se nessuno passasse al primo turno entrerebbero in gioco i 700 super delegati, ossia dirigenti ed eletti del partito. Lo scenario di una convention aperta è quello più complesso perché si rischiano spaccature, divisioni e caos e soprattutto di alienare il voto delle donne e degli afroamericani, zoccolo duro dell’elettorato democratico.

Il partito democratico promette un processo “trasparente” per scegliere un candidato diverso da Biden, si legge in un comunicato.

Lo staff del presidente ha confermato che Joe Biden continuerà a ricoprire la sua carica fino al termine del mandato. Stando al leader repubblicano e speaker della Camera dei rappresentanti, Mike Johnson, Biden dovrebbe invece dimettersi “immediatamente”.

“Se Joe Biden non è adatto a candidarsi alla presidenza, non è adatto a fare il presidente. Dovrebbe dimettersi immediatamente”, ha scritto Johnson su “X”.

Dopo il ritiro di Joe Biden dalla corsa presidenziale negli Stati Uniti, il Cremlino vuole “monitorare da vicino” la situazione. Il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, ha ricordato che il presidente russo Vladimir Putin aveva definito Biden come un candidato prevedibile e preferibile per la Russia.

Ma: “Mancano ancora quattro mesi alle elezioni e questo è un periodo lungo in cui molte cose possono cambiare”, ha detto Peskov. “Dobbiamo essere pazienti e osservare con attenzione ciò che accadrà in seguito”. La priorità per la Russia è raggiungere gli obiettivi della guerra contro l’Ucraina.

L’ex presidente degli Stati Uniti Bill Clinton e sua moglie Hilary, che hanno perso le elezioni del 2016 contro Donald Trump, sostengono Kamala Harris come nuova candidata democratica alla presidenza. Lo hanno dichiarato domenica sera in un comunicato.

Dopo il suo ritiro, Joe Biden ha già chiesto donazioni per la campagna elettorale della sua vice Kamala Harris.

Alla vigilia dell’annuncio, il Telegiornale aveva già fatto il punto sui possibili scenari in caso di un ritiro dalla corsa del presidente Joe Biden.

Biden è entrato nel club dei pochissimi presidenti americani che hanno gettato la spugna mentre ambivano a un secondo mandato. Ma l’81enne democratico è il primo a farlo anche a campagna inoltrata, gettandola nell’ignoto. L’unico, inoltre, a dover abbandonare la carica a causa di importanti dubbi sulle sue capacità cognitive.

“Cari colleghi democratici, ho deciso di non accettare la candidatura e di concentrare tutte le mie energie sui miei doveri di Presidente per il resto del mio mandato. La mia prima decisione come candidato del partito nel 2020 è stata quella di scegliere Kamala Harris come vicepresidente. Ed è stata la migliore decisione che ho preso. Oggi voglio offrire il mio pieno appoggio e sostegno a Kamala come candidato del nostro partito quest’anno. Democratici - è ora di unirsi e battere Trump. Facciamolo.”, ha dichiarato Biden in un post su X.

Joe Biden fino a sabato sera era ancora determinato a continuare la corsa per la Casa Bianca, la decisione del presidente è stata comunicata solo domenica ai vertici del suo staff.

Lo scrive Sky News citando Reuters, che fa riferimento a fonti informate. La stessa fonte ha affermato che Biden ha detto che si sarebbe dimesso al personale senior del suo staff solo alle 13:45 di oggi ora locale (le 19:45 in Svizzera).

In una prima reazione rilasciata alla CNN, l’ex presidente degli Stati Uniti, Donald Trump ha dichiarato che Biden è stato di “gran lunga il peggior presidente nella storia del nostro Paese”. Anche se non è ancora chiaro chi sarà il candidato democratico dopo l’annuncio del ritiro di Joe Biden, Trump ha aggiunto di ritenere che la vicepresidente Kamala Harris sarà più facile da sconfiggere di quanto lo sarebbe stato Biden.

Dopo aver annunciato che non cercherà più un secondo mandato, il Presidente degli Stati Uniti Joe Biden ha proposto la sua vice Kamala Harris come candidato sostitutivo per le elezioni di novembre. Biden ha dato l’annuncio sui social media X, Facebook e Instagram.