Lunedì a Parigi inizia il processo a carico dei complici dell’assassinio di Samuel Paty, il professore ucciso il 16 ottobre 2020 dopo aver mostrato vignette su Maometto. Il carnefice, un 18enne estremista di origine cecena, fu ucciso dalle forze dell’ordine poco dopo l’accaduto.
Alla sbarra compaiono otto imputati. Tra loro due amici del carnefice, che rischiano l’ergastolo, e anche il padre di una studentessa che aveva accusato l’insegnante di islamofobia, la denuncia all’origine dei tragici fatti. E pure un famoso islamista francese, che tramite i suoi video ha contribuito ad alimentare l’ondata d’odio sfociata poi nell’assassinio dell’insegnante.
Il processo ha già attirato su di sé l’attenzione della società e delle istituzioni, profilandosi simbolicamente come un processo a difesa della laicità del Paese. Grande apprensione soprattutto da parte del corpo docenti, che s’interroga sulla capacità statale di proteggere le categoria ed aiutarla in difesa della scuola laica.
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Notiziario 04.11.2024, 06:00
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