L’Iran, dopo aver minacciato rappresaglie per i bombardamenti sferrati dagli USA contro i suoi siti nucleari, è passato dalle parole ai fatti, lanciando missili contro la base USA di Al-Udeid, nel Qatar. La rappresaglia di Teheran, anticipata nel pomeriggio da alcune fonti, si è concretizzata a inizio serata. Esplosioni sono così risuonate nel cielo della capitale Doha. La televisione di Stato iraniana ha parlato di una “potente” risposta alla “aggressione statunitense”, sostenendo che alcuni razzi avevano colpito la base statunitense.
In seguito, in tarda serata, il presidente statunitense Donald Trump, attraverso Truth, ha dichiarato che l’Iran aveva avvisato “tempestivamente” dell’attacco, “il che ha permesso di non perdere vite umane e di non ferire nessuno”. E Trump ha ringraziato, per questo motivo, Teheran. “Forse l’Iran può ora procedere verso la pace e l’armonia nella regione e incoraggerò con entusiasmo Israele a fare lo stesso”, ha scritto, sottolineando che la risposta dell’Iran è stata “molto debole, come ci aspettavamo e che abbiamo contrastato in modo molto efficace”. Per la base l’attacco non ha praticamente avuto conseguenze: “Sono stati lanciati 14 missili: 13 sono stati abbattuti e uno è stato “lasciato andare”, perché diretto in una direzione non pericolosa, ha affermato Trump.
Il Qatar, in precedenza, ha protestato per la violazione della sua sovranità e ha affermato che si riserva di rispondere all’attacco sferrato dalla Repubblica islamica.
Intanto, dopo che Trump aveva dichiarato che il programma nucleare iraniano era stato “completamente e totalmente annientato” dalle bombe americane, il quadro effettivo della situazione appare molto più confuso: alti funzionari infatti, riferisce il New York Times, ammettono di non conoscere il destino delle riserve di uranio iraniano arricchito ad un livello vicino a quello necessario per una bomba. Riserve che gli iraniani potrebbero aver messo in salvo in tempo.

Un'immagine satellitare messa a disposizione da Maxar Technologies mostra una vista ravvicinata dei crateri e della cenere su una cresta dell'impianto sotterraneo di arricchimento dell'uranio di Fordow, dopo gli attacchi aerei degli Stati Uniti
Mentre Israele ha lanciato nuovi pesanti attacchi su Teheran, il ministro degli esteri iraniano Abbas Araghchi si è recato a Mosca dove è stato ricevuto da Vladimir Putin. Il Cremlino ha nuovamente condannato i bombardamenti sull’Iran, che ritiene “ingiustificati”, ma non ha fatto parola di possibili aiuti militari.

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Radiogiornale 23.06.2025, 07:00
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