L'Italia, per una volta, non appare spaccata. Non lo appare, per lo meno, tra Roma e Milano, tradizionalmente agli antipodi e dove oggi, come in tutti i Comuni, si vota per il referendum che, se approvato, porterà alla modifica della Costituzione. Un referendum che, vuoi per l’animosità della campagna ormai giunta alle battute finali, vuoi per la delicatezza della materia trattata, solleva le coscienze dei cittadini, apparentemente tornati ad animare la contesa politica dopo tante occasioni nelle quali il disinteresse è parso evidente sin dalla vigilia delle tornate elettorali.
Romani e milanesi uniti quindi dal senso civico, con un voto cui in pochi vogliono rinunciare e argomentazioni, per il "sì"e per il "no", anche qui senza posizioni predominanti da una o dall'altra parte, sciorinate come fossero materia quotidiana. In mezzo alle tesi di questa o quell’altra fazione, però, non possono mancare vere e proprie cantonate: si va dal Senato che “non può più avere 600 senatori”, al “voto NO, ma non ci ho capito nulla” fino al “si vota il 5 dicembre”.
Il conto alla rovescia è iniziato. La prossima notte gli italiani sapranno chi, tra "sì" e "no", ha avuto la meglio. Nel frattempo, augurandoci che qualcuno avvisi per tempo i malinformati, prendiamo dal VIDEO (vd. sopra) la risposta di un cittadino romano data alla domanda: questo referendum avrà riflessi sulla vita quotidiana? “Mah, veda... la gente pensa ad altro. Tanto poi... è Natale”.
Andrea Eusebio/Red. MM