La crescente regolamentazione ha profondamente rivoluzionato il settore bancario – soprattutto nel Private banking - che per conservare i propri vantaggi competitivi e oltrepassare le misure protezionistiche di alcuni Stati, ha dovuto puntare sulla qualità dei servizi e dei prodotti, innovando allo stesso tempo.
Una sfida non da poco se si tiene conto che la redditività si è ridotta: per mantenere dei margini di profitto è stato necessario pensare a riorganizzare, ottimizzare i processi e ridurre i costi. Un percorso di consolidamento già intrapreso da diversi istituti, come spiega Alberto Petruzzella, presidente dell’Associazione Bancaria Ticinese: “Ci si è concentrati sulla consulenza alla clientela e molti dei servizi di back office sono stati centralizzati in Svizzera interno o all’estero. Da noi sono rimasti posti di lavoro pregiati”.
La piazza finanziaria ticinese sembra quindi aver trovato un equilibrio anche se per riuscirci in dieci anni ha subito un notevole ridimensionamento. E quali sono le sfide future? La digitalizzazione e il raggiungimento di condizioni quadro che garantiscano un accesso adeguato al mercato di riferimento.