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Salvati in mare e in terra

I giubbotti arancioni che hanno permesso a molti migranti di raggiungere Lesbo, a Lesbo si trasformano in borse per il mondo

  • 16 marzo 2018, 06:43
  • 8 giugno 2023, 17:07

I salvagente di Lesbo

RSI/Ruben Lagattolla - Cristiano Tinazzi 16.03.2018, 14:39

  • ©Ruben Lagattolla

Trasformare, riciclare, riutilizzare. Sono queste le parole che hanno mosso alcuni volontari del Mosaik center di Mitilene (realtà di riferimento e di incontro per migranti e rifugiati), per creare una linea di borse, portafogli e altri oggetti ricavandoli dai giubbotti salvagente abbandonati sull'isola di Lesbo dal 2015 ad oggi.

La materia prima di certo non manca: nel nord di Lesbo, vicino al villaggio di Efthalou , si trova il 'cimitero dei giubbotti': oltre centocinquantamila, lasciati da rifugiati e migranti. “Molti di questi giubbotti non vanno bene neanche per stare in una piscina, sono repliche fatte con materiali scadenti e non idonei”, dicono alcuni volontari. Sezionati i giubbotti, viene poi recuperato il tessuto esterno. Dopo essere stato lavato, il tessuto viene inviato nel laboratorio del Mosaik center, per poi essere trasformato in borse e portafogli. Un sistema di riciclo che, oltre a far pensare al dramma delle migrazioni per chi lo acquista, crea anche posti di lavoro per gli stessi migranti e soldi per finanziare altri progetti.

Cristiano Tinazzi

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