Del rischio di un “grounding” dell’esercito, ossia di un esercito “messo a terra” da una diminuita capacità di condotta, si discute ormai da qualche tempo in relazione alle carenze di quadri che si continuano a constatare nel nostro dispositivo militare. Ma quanto può essere concreta questa prospettiva? Dati recenti mostravano che su una base necessaria di quasi 2’900 capitani, le posizioni vacanti erano circa 700. Quanto invece all’avvenire, le stime quantificano queste carenze in una misura variante dal 10 al 20%.
Le cause del problema
Confrontata a queste cifre, la Società svizzera degli ufficiali (SSU) non fa mistero delle proprie preoccupazioni. “Diminuendo il corpo degli ufficiali a disposizione, diminuisce anche la capacità di condotta”, sottolinea il colonnello Stefano Giedemann, vicepresidente dell’organizzazione. Senza poi contare l’impatto che queste carenze potrebbero produrre “anche sulla qualità dell’istruzione militare come tale”.
Stefano Giedemann, colonnello dell'esercito, è vicepresidente della Società svizzera degli ufficiali
Fra l’obiettivo di un esercito con 100’000 militi, e gli effetti prodotti dalla consistenza dei flussi verso il servizio civile, le carenze di quadri si collocano in una più generale riduzione del bacino di alimentazione degli effettivi. Vi sono però da considerare ulteriori fattori: c’è, in particolare, un’
economia privata che non vede sempre “
in un’ottica proattiva le assenze dal posto di lavoro per fare l’avanzamento”; a ciò si aggiunga la necessità, derivante dalla riforma dell’esercito, di un maggior numero di giorni di servizio per l’avanzamento legato a gradi più elevati.
Le soluzioni per affrontarlo
Quali strade, allora, si potrebbero intraprendere per gestire il problema? Per la SSU il modello impostato dalla riforma per la formazione degli quadri “ha sicuramente dei pregi, ma anche delle possibilità, dei margini di miglioramento”. Si tratterebbe quindi di “poter strutturare in maniera più flessibile determinate fasi di istruzione e di avanzamento” in modo da rendere il modello “più compatibile a quelle che potrebbero essere le esigenze del mondo economico”.
Evidenziare, agli occhi dei datori dei lavoro, il valore aggiunto insito nella formazione dei quadri militari
Nella formazione dei quadri militari risiede inoltre, aggiunge Giedemann, “
un valore aggiunto nella leadership, nell’organizzazione e nella gestione delle risorse umane”, che può essere valorizzato “
in maniera costruttiva proprio nel contesto della normale attività lavorativa”. Sempre nella direzione dell’economia privata va quindi impostato un approccio teso a evidenziare
i più ampi vantaggi legati alla maturazione di queste capacità.
Donne e politica di sicurezza
Intanto, per la prima volta in Svizzera, una donna ha assunto le redini della difesa e della protezione civile. Un fatto di portata storica, l’insediamento di Viola Amherd alla guida del DDPS, che per la SSU potrebbe davvero tradursi in una rinnovata attenzione per il “coinvolgimento della donna nel quadro della politica di sicurezza”. Anche alla luce delle necessità di effettivi, di specializzazioni, e di quei contesti “come la cybersecurity, ma anche come la logistica e le telecomunicazioni”, nei quali le donne potrebbero ravvisare interessanti opportunità “per avvicinarsi all’ambito della politica di sicurezza e più in particolare anche all’esercito”.
Viola Amherd, dopo l'elezione in dicembre in Consiglio federale, è subentrata a Guy Parmelin alla guida del Dipartimento della difesa, della protezione civile e dello sport
Prospettive che potrebbero anche contribuire a colmare le carenze di quadri attualmente sottolineate. Il problema è ormai dibattuto e resta da vedere in che misura la politica risponderà agli interrogativi che ha suscitato. Alcuni recenti sviluppi sembrano però confortare le aspettative della SSU: da un lato, c’è l’intenzione del Consiglio federale di dare un giro di vite al
numero di ammissioni nel servizio civile; dall’altro, c’è il
Messaggio 2019 sull’esercito, trasmesso alle Camere proprio la settimana scorsa, che si prefigge, fra le varie misure, anche di rivalorizzare la carriera di quadro.
Alex Ricordi