Uno degli effetti della tempesta Vaia, che il 29 ottobre 2018 travolse le valli alpine svizzere e del Nord Est italiano sradicando 14 milioni di alberi, è stato il collasso delle economie locali legate alla filiera del legno.
I forestali si sono trovati a dover gestire 8,5 milioni di metri cubi di legname (la quantità che di solito viene tagliata in 7 anni), con il conseguente abbattimento dei prezzi e la difficoltà di ricollocarlo sul mercato. Con l'iniziativa "Filiera solidale - Insieme si può", promossa dalla sede italiana di PEFC (Programme for the endorsement of forest Certification Schemes), organizzazione indipendente con sede a Ginevra, imprese e consorzi hanno potuto acquistare a prezzo equo il legno degli alberi abbattuti da Vaia, in sostituzione del legno di importazione.
Con una parte di quel legname a Rovereto, in Trentino, sono sorti due edifici interamente ecosostenibili e destinati a un progetto di social housing. Un simbolo di rigenerazione urbana, economica e sociale.
Marco Todarello






