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Un'arte antica contro il lockdown

Il coprifuoco da pandemia ha riportato in auge, a Istanbul, espressioni artistiche come l'Ebrû: libera la mente e combatte la monotonia

  • 13 dicembre 2020, 08:37
  • 22 novembre, 17:59
05:00

Ebrû, dipingere sull'acqua

RSI/Italo Rondinella 13.12.2020, 08:35

L’aumento dei casi di contagio da Covid-19, durante i mesi successivi all’estate, hanno spinto il Governo turco ad imporre nuovi coprifuoco durante i fine settimana, a partire dal 5 dicembre scorso.

Fine di settimana, con coprifuoco, a Istanbul

Nel clima di forzato isolamento che impedisce alle persone di svolgere attività sociali all’aperto, coltivare passioni artistiche può rappresentare un diversivo alla monotonia, oltre ad essere un'occasione di elevazione dello spirito. L’antica arte ebrû, nota anche come tecnica di marmorizzazione, ne è un esempio. La sua origine, con tutta probabilità cinese, si perde nella notte dei tempi; ma è a partire dal XV secolo, nell’Impero ottomano, che consegue popolarità e si diffonde, particolarmente nella decorazione dei libri. Dentro a una vasca bassa, rettangolare, attraverso una miscela di acqua e collagene di derivazione animale - che permette al colore di rimanere a galla - la pittura viene schizzata con dei pennelli e poi manipolata mentre fluttua in superficie mediante bacchette di metallo o bambù. Terminata la composizione, si appoggia delicatamente sull’acqua un foglio di carta che verrà impressionato dal disegno galleggiante per poi essere rimosso e lasciato essiccare in un apposito telaio.

La tradizione turca utilizza motivi floreali, con stilizzazioni evocative di riferimenti religiosi, come il nome di Allah. Ma ci sono anche artisti contemporanei che reinterpretano l’arte ebrû come tecnica pittorica e come elemento del collage, talvolta per la decorazione temporanea di mani, volti e parti del corpo umano. Di ciò, verosimilmente, i profeti non sarebbero felici.

Italo Rondinella

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