E’ stato scelto dalla Royal Collection Trust, la casa editrice della Famiglia Reale, per realizzare un libro per bambini in occasione del 90esimo compleanno della Regina Elisabetta. “Un privilegio essere stato coinvolto in un evento così importante”, si limita a commentare Davide Calì, scrittore e fumettista di origini svizzere. Per contratto non può dire di più, la Regina ama più di ogni altra cosa la discrezione. “The Birthday Crown”, è una storia per i più piccoli, che racconta fiabescamente la sfilata di corone, strampalate e divertenti, offerte a Sua maestà per festeggiare degnamente la prestigiosa ricorrenza. La scelta, al termine di una carrellata di modelli surrealistici, cadrà su una corona di carta, realizzata dal nipotino della Regina, che assomiglia molto al principino George, il “vero” pronipote della regina, terzo in linea di successione.
Nato in Svizzera
Ottantasette titoli, tradotti in tutto il mondo, a Calì sta stretta l’etichetta di scrittore per l’infanzia. Spazia tra i generi e le ispirazioni con instancabile prolificità, inseguendo la sua curiosità, alimentando la smisurata fantasia. Dei suoi primi anni in Svizzera ricorda poco, “la neve, ma forse è una ricostruzione successiva”. Figlio di una giovane coppia di immigranti, papà siciliano e mamma sarda, nonostante abbia lasciato presto la Svizzera, si attribuisce un’educazione svizzera, “che mi fa sentire a mio agio ovunque, sempre pronto a conoscer nuove culture e vivere nuove esperienze”.
Lettore onnivoro
Abita a Parigi, anche se il suo lavoro lo porta a viaggiare di continuo. “Ho imparato a scrivere dappertutto, soprattutto negli aeroporti. Sono non-spazi, che evidentemente si conciliano bene con la mia scrittura”. Lettore onnivoro, narratore di mille storie, è capace di portare avanti contemporaneamente dieci progetti perché “il momento più bello del mio lavoro è quando ti accorgi che da un’idea sei in grado di sviluppare un racconto”. Senza preoccuparsi troppo della reazioni di chi leggerà, d’altronde “la scrittura è una malattia che ciascuno cura da solo”.
Lorenzo Amuso